ANNO 14 n° 88
''E' di lavoro che la cittą ha pił bisogno''
Prima assemblea partecipata della lista ''Lavoro e beni comuni''
09/12/2017 - 09:58

VITERBO - Riceviamo e pubblichiamo dalla lista Lavoro e beni comuni:

Si è svolta giovedì scorso, 7 dicembre, la prima assemblea pubblica della lista civica Lavoro e Beni Comuni presso la Sala Gatti a Viterbo.

E’ stata una riunione partecipata e vivace con molti spunti e interventi interessanti anche da parte di molti cittadini presenti.

E’ stata denunciata l’inerzia di una politica che fino ad oggi ha favorito solo gli interessi di pochi privati attraverso gestioni monopolistiche e curato interessi di politici locali che hanno fatto solo male a Viterbo.

Da qui l’esigenza di rimettere i cittadini al centro della gestione di questa città.

La città è rimasta spettatrice silente dei tagli effettuati sulla Sanità, della chiusura di tutti gli ospedali della provincia. E’ rimasto un solo Ospedale che serve tutto il territorio prov.le e che non è adeguato né in termini di posti letto né in termini di accoglienza di pronto soccorso né in termini di personale, per non parlare di liste d’attesa e di assistenza ai disabili.

''E’ inutile che Zingaretti venga a inaugurare la nuova Hall dell’Ospedale o propagandi sotto elezioni la fine del commissariamento nel 2019, sempre che la Regione abbia raggiunto il pareggio di bilancio. Noi riteniamo che il sindaco del Comune capoluogo, sede dell’Ospedale di riferimento provinciale, abbia la responsabilità di organizzare nella conferenza dei Sindaci della Provincia un’azione istituzionale per rivendicare una Sanità non succube delle esigenze e delle priorità di Roma ma una Sanità adeguata alla vastità del territorio e alla sua popolazione'' a prescindere dal pareggio di bilancio, perché a Viterbo di Sanità si muore.

Molti gli interventi anche sul tema Lavoro ''Il lavoro è la prima esigenza di questa città. Non è possibile che in questa città il lavoro ai giovani si traduca solo in volontariato o lavoro sottopagato e soprattutto non è possibile che il Comune non si faccia promotore di attività culturali in proprio in una città universitaria come Viterbo che dispone di un bellissimo Teatro da anni completamente inutilizzato. Occorrono proposte semplici come ad esempio proporre in affitto o comodato d’uso con rimborso spese, il teatro alle compagnie teatrali per le prove e magari offrire ai cittadini e agli studenti la possibilità di assistere alle prove generali.

Grande risalto è stato dato alla questione termale

“la nostra proposta è un piano termale generale che assicuri un’offerta di servizi il più possibile differenziata, così da soddisfare le esigenze di tutte le categorie e le classi sociali; si deve fare in modo che tutti i potenziali 70 litri per secondo di acqua termale disponibile possano essere ridistribuiti su più operatori, evitando monopoli e favorendo la concorrenza.

Deve essere immediatamente predisposto il bando per la riattivazione del complesso termale delle ex Terme Inps, attraverso una gestione pubblica o quanto meno ad azionariato diffuso, che preveda un radicale intervento di recupero ed ampliamento e stipulare quanto prima la convenzione con l’Inps per far tornare gli utenti a fruire dei soggiorni e delle cure termali convenzionate.

Ricordiamo che la chiusura dell’impianto delle Terme Inps, avvenuta nel 1992, sotto la giunta Comunale dell’epoca, guidata dal sindaco Fioroni, ha comportato la perdita di 100 posti di lavoro fissi e 90 stagionali e di un consistente gettito economico derivante da un afflusso medio annuo pari a circa 5000 utenti.

Parallelamente alla riapertura delle terme Inps è necessario estendere le concessioni affinché ogni zona servita da acqua termale possa offrire opportunità imprenditoriali con una vasta gamma di servizi: dalle attività terapeutiche in senso stretto, alla riabilitazione, al fitness, ai trattamenti estetici.

Dobbiamo salvaguardare e sostenute le zone già in uso da parte di associazioni di cittadini e In ogni realtà imprenditoriale, sia pubblica che privata, dovranno essere previste particolari tariffe agevolate per i cittadini residenti.

Altro punto cardine del programma i ''beni comuni'' e la denuncia del disastro causato dalle privatizzazioni. La gestione sui rifiuti e dell’acqua sono stati citati quali esempi di gestione fallimentare che offrono servizi scadenti a fronte di costi molto alti.

La lista ha dichiarato che non farà alleanze di governo con quei partiti che hanno governato negli ultimi venti anni la città, quei partiti che poi sono gli stessi che hanno governato il Paese, quelli che hanno votato la Riforma Fornero e che hanno abolito l’art. 18 e le stesse che hanno relegato Viterbo in uno stato di totale isolamento, abbandono degrado e con un tasso di disoccupazione più alto del meridione.






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