ANNO 14 n° 88
E a sorpresa, la Tuscia sta con Alfano
Tutto il gruppo consiliare in Provincia e gli assessori con i ''governativi''
Capitoni e Cuzzoli: ''Gli amministratori locali sono quasi tutti schierati con noi''
12/11/2013 - 17:04

VITERBO - (b.m.) - Se la Tuscia fosse determinante per decidere le sorti del Pdl-Fi, la linea dei cosiddetti ''falchi'' o ''lealisti'' subirebbe una batosta memorabile. Nessuno dei cinque viterbesi che ha ''titolo'' per partecipare al consiglio nazionale di sabato prossimo, nel quale dovrebbe essere intonato il de profundis del Pdl e, con esso, del Governo delle larghe intese, sottoscriverà il documento dei ''duri & puri''. Anzi due dei cinque ''aventi diritto'', cioè il capogruppo in Provincia Bruno Capitoni e il vice Alessandro Cuzzoli hanno già apposto le loro firme sulla mozione degli alfaniani.

''La nostra posizione - spiegano - è condivisa dall'intero gruppo consiliare e dai nostri tre assessori: Paolo Equitani, Giuseppe Fraticelli e Roberto Staccini. Ci siamo confrontati - aggiungono - e abbiamo deciso unanimemente di schierarci con Alfano. Non tanto per la continuità del governo della larghe intese, quanto perché vogliamo un partito plurale, moderato, non estremista''.

Se a questo si aggiunge che l'ex sindaco Giulio Marini, coordinatore provinciale in carica, ha già annunciato che non sottoscriverà nessuno dei due documenti: ''I dirigenti nazionali - ha dichiarato a ViterboNews24 - devono fare ogni sforzo per trovare una sintesi e tenere unito il partito, perché non ha senso dividersi su chi è più berlusconiano'' siamo già tre a zero. Ancora più netta la posizione del consigliere regionale Daniele Sabatini: ''Marini ed io - sottolinea - lavoreremo sempre e comunque per l'unità del partito, anche se non ci nascondiamo che negli ultimi giorni i toni non fanno presagire nulla di buono. Se proprio - scandisce - si dovesse arrivare a una scissione, se dovesse nascere una Forza Italia e un Pdl, io non potrei che rimanere nella seconda. Devo rispettare il mandato elettorale che ho ricevuto''. E fa tre a zero.

Il quinto ''avente diritto'' è il presidente della Provincia Marcello Meroi, il quale ha anticipato da tempo che non ha nessuna intenzione di entrare in Forza Italia 2.0, in attesa com'è di vedere cosa e come sarà la ''cosa di destra'' che dovrebbe riesumare An. E' quindi presumibile che resterà equidistante e disinteressato a ciò che potrebbe accadere sabato prossimo.

Gli ''alfaniani'' non si anniderebbero solo in Provincia. Ad avviso di Capitoni e Cuzzoli la stragrande maggioranza degli amministratori locali sta sulle loro posizioni. ''In giro – afferma Cuzzoli – vedo tanti cacciatori ma quasi nessun falco''. ''La maggior parte della gente che è in contatto con noi – gli fa eco Capitoni -, pur confermando piena solidarietà e affetto per il presidente Berlusconi, vuole un partito vero, aperto al confronto e, soprattutto, moderato. Gli estremismi non piacciono al popolo del centrodestra viterbese''.

Secondo Capitoni e Cuzzoli, il primo obiettivo da perseguire resta comunque l'unità del partito. ''Confidiamo – sottolineano – che il consiglio nazionale lavori fino all'ultimo momento per trovare un accordo che scongiuri la divisione. Il nostro partito, comunque dovesse chiamarsi, dovrà restare il fulcro del centrodestra''.

Ma lo spettro della scissione potrebbe comunque concretizzarsi. Anzi, è assai probabile che si concretizzi. Quali ripercussioni potrebbe avere sulle amministrazioni a guida centrodestra? ''Non ci dovrebbero essere conseguenze sulla loro tenuta – sostengono i due -, anche se non possiamo escludere i contraccolpi di un'eventuale sciagurata scissione. Anche per salvaguardare le amministrazioni locali di centrodestra – concludono – è indispensabile salvaguardare l'unità del partito. Speriamo che alla fine anche nei 'falchi' possa prevalere il buonsenso''.





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