ANNO 14 n° 110
Dove finisce il 5x1000 dei viterbesi?
L'Agenzia delle Entrate pubblica i dati 2015: al mondo del volontariato l'80%
14/05/2017 - 07:33

VITERBO - Il cinque per mille, ovvero la quota dell’imposta Irpef che lo Stato italiano ripartisce tra enti che svolgono attività socialmente rilevanti, nasce nel 2006 a titolo sperimentale. La ratio che ha ispirato questa scelta è quella molto nobile di intervenire per sostenere il volontariato, le Onlus, la ricerca scientifica e sanitaria, nonché da qualche anno anche i Comuni per le attività sociali svolte.

Il cinque per mille viene poi considerato come un esempio di sussidiarietà fiscale, in quanto consente al contribuente di avere una sorta di sovranità dalla quale poter decidere a chi destinare parte della ricchezza con cui contribuisce alle spese pubbliche, ai sensi dell'art. 53 della Costituzione (''Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva''). Il versamento determinato è infatti a discrezione del cittadino-contribuente, contestualmente alla dichiarazione dei redditi.

Come accade in tutta Italia, anche nella Tuscia sono tantissimi gli enti e le associazioni che confidano di ottenere fondamentali liquidità dai cittadini attraverso questa pratica. Il cinque per mille costituisce anche una ottima occasione per le amministrazioni locali per poter rimpinguare le vuote casse dei Comuni italiani. Purtroppo per i sindaci e le varie giunte d'Italia però, versare il cinque per mille al proprio Comune non sembra essere una pratica molto diffusa nel nostro Paese, tantomeno a Viterbo. Se infatti in tutta Italia le persone che nel 2015 hanno scelto di destinare il loro contributo irpef all'ente locale di riferimento sono state 564 mila, a Viterbo non si è andati oltre alle 208 preferenze, per un totale di circa 7000 euro. Con la triste media di 0,11 centesimi donati al Comune per abitante, Viterbo è ultima nella speciale classifica dei capoluoghi di provincia del Lazio.

Ottimi sono stati invece i dati inerenti alle donazioni verso il mondo del volontariato: i viterbesi hanno scelto di destinare quasi l'80% dei loro versamenti ad associazioni, soprattutto locali, che si occupano di solidarietà. Secondo gli ultimi dati pubblicati dall'Agenzia delle Entrate, nel 2015 ''l'Associazione Nazionale Terza Età Attiva per la Solidarietà'' è stata quella che ha ricevuto il maggior numero di preferenze (1717) e l'importo totale più elevato (31757,71 €). Tra le altre associazioni che si occupano del mondo del sociale hanno ottenuto significativi risultati anche ''Vitersport'' con 479 preferenze e 15561,89 € di donazioni; ''Eta Beta'' (423 preferenze e 15153,06 €) e l'associazione Onlus 'Erinna' con 10054,24 € e 264 preferenze.

Meno importanti a livello numerico, rispetto a quelli appena elencati, i numeri fatti registrare dalle associazioni animaliste e da quelle sportive. Per ''La Voce del Cane'' e 'Amici Animali'' ci sono state meno di 200 preferenze complessive ed un importo totale di poco superiore ai 6000€. Addirittura meno bene sono andate le associazioni sportive dilettantistiche: ad eccezione de 'ASD Grotte Santo Stefano Calcio'' che ha ricevuto dai 215 contribuenti che l'hanno scelta la somma di 6768,55 €, non si segnalano club che abbiano ottenuto cifre almeno superiori ai mille euro.

Tra le note positive di questo rapporto dell'Agenzia delle Entrate compare la voce proveniente dal campo della ricerca scientifica. L'Università degli Studi della Tuscia di Viterbo ha ricevuto molte preferenze ed uno tra gli importi più cospicui, secondo solo a quello dell'Associazione Nazionale Terza Età Attiva per la Solidarietà. I viterbesi che hanno destinato le loro tasse all'Unitus sono stati 513 ed è stata così raggiunta la considerevole cifra di 30202,44 € per la ricerca scientifica dell'Ateneo della Tuscia.

Questi dati confermano dunque il poco feeling tra i cittadini e le amministrazioni locali, ma a far ben sperare per il futuro e per le iniziative legate ai servizi sociali ci sono le importanti cifre ricevute a sostegno della ricerca scientifica - spesso fin troppo bistratta in Italia - e per l'universo preziosissimo, ma purtroppo spesso poco considerato o addirittura ignorato, del volontariato.






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