ANNO 14 n° 116
Distretto ceramico
volāno della Tuscia
L'annuale rapporto di Federlazio registra importanti segni di ripresa
06/10/2016 - 13:41

di Nicola Savino

VITERBO - Bene. Finalmente la situazione dell'economia nella Tuscia mostra confortanti segnali di crescita. Più di tenuta, a dire il vero, ma sicuramente un risultato che incute fiducia. Lo segnala il consueto Rapporto congiunturale di Federlazio relativo al secondo semestre 2016 e stilato 350 imprese in tutta la regione, delle quali 46 nel Viterbese.

Diversi gli indicatori che avvalorano un quadro di fondato ottimismo: rilancio degli investimenti, forte tenuta dell'export (soprattutto da parte del Distretto ceramico di Civita Castellana), decisa contrazione del ricorso agli ammortizzatori sociali in tutte le sfaccettature.

Anche per quello che riguarda le previsioni per il futuro, le percezioni degli imprenditori sono decisamente rivolte ad un clima di fiducia molto più diffusa rispetto alle precedenti rilevazioni. Nello specifico il 44% continua a sostenere di ''non intravvedere alcuna via di uscita'', ma quasi il 17% ritiene che ''il peggio sia ormai alle spalle'', mentre nessuno nel semestre si era avventurato in una simile affermazione.

I dati sono illustrati dal presidente di Federlazio Gianni Calisti, dal direttore Giuseppe Crea e dal responsabile del servizio sindacale Mario Adduci.

''L'autentica locomotiva dell'economia della Tuscia è il Distretto ceramico'' sintetizza Crea. ''I numeri - aggiunge Calisti, che opera con la sua azienda proprio in quell'area - parlano chiaro. Nei primi 6 mesi di quest'anno la crescita è stata del 4% con importanti investimenti e con buoni effetti anche sul l'occupazione. Non ci sono segreti, ma tanto lavoro che ha riguardato in particolare il restyling delle produzioni rivolte all'estero. Ma anche il mercato interno sta mostrando un andamento positivo. Due le strade su abbiamo insistito: internazionalizzazione e ricerca e sviluppo''.

Come si diceva, i segnali sono importanti sul fronte del ricorso agli ammortizzatori sociali. La cassa integrazione in tutte le sue forme mostra una consistente contrazione: ordinaria - 37,3%, straordinaria -23,8%, in deroga - 58,4%. Per un dato complessivo pari al -35,8%''. Sostanzialmente in linea con il dato regionale e nazionale, salvo scostamenti locali come a Frosinone dove la cassa integrazione ha fatto registrare un balzo in avanti del 275,9%.

E l'occupazione? ''Il trend è positivo - sottolinea il direttore Crea - con il 50% delle aziende che nel primo semestre 2016 dichiara un aumento degli organici, rispetto al 31,8 della fine dello scorso anno. Con una crescita quindi del 18,2%. E le previsioni sono ugualmente positive: quasi il 28% delle imprese prevede di aumentare il numero degli occupati nella seconda metà dell'anno, mentre il 66,7 propende per la stabilità e il 56% ipotizza una diminuzione della forza lavoro''.

Un ultimo sguardo agli ordinativi che rappresentano il termometro più sensibile della stato di salute di un'industria. ''Migliora sensibilmente l'export sia in ambito Europa che extra Ue. Una tendenza che si conferma anche nelle previsioni per il resto dell'anno''.

L'ultima preoccupazione la esprime il presidente di Federlazio Gianni Calisti: ''Non vorrei che la lunga campagna elettorale sul referendum abbia un effetto di distrazione dai problemi reali. A noi non interessano l'esito e la battaglia politica, ma che si continui a lavorare per confermare e migliorare i buoni risultati che stiamo ottenendo''.






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