VITERBO - Nervi tesi in provincia. La sorte dei lavoratori precari sembra segnata, ma anche per quelli a tempo indeterminato non sono tempi facili. Cosa ne sarà di circa 360 lavoratori? Hanno provato a fare il punto, nella mattinata di ieri, le forze sindacali di Cgil, Cisl e Uil. Riunite in assemblea con i dipendenti dell’ente hanno dichiarato lo stato d’agitazione.
Non è chiaro infatti cosa accadrà dopo lo spartiacque fissato dalla legge Del Rio al 31 dicembre. Le provincia diventano enti di secondo livello e saranno spogliate di alcune funzioni che andranno in capo alle Regioni. E’ proprio questo il dente dolente su cui batte la lingua. Cosa rimarrà a via Saffi e cosa volerà a Roma? E per i lavoratori dei diversi comparti cosa c’è da attendersi?
Date per certe in seno alla Provincia l’edilizia scolastica, le strade e l’ambiente. In bilico la formazione professionale. Buio pesto su cultura, turismo, servizi sociali, agricoltura, caccia e pesca. I dipendenti delle funzioni trasferite nella capitale saranno spostati?
I sindacati annunciano battaglia. Intanto iniziano a circolare indiscrezioni su un possibile slittamento dello spartiacque dal 31 dicembre al 28 gennaio. Pochi mesi in più per cercare di mettere ordine al caos, forse.