ANNO 14 n° 89
''Dicono di essere poveri, ma nessuno vuole pił correre per l'oro''
Viterbonews24 pubblica l'articolo che ha ricevuto il premio Vismara: l'elaborato di Costanza Cataluddi
25/05/2019 - 06:42

VITERBO - Gli insegnamenti del professore, giornalista e storico Alessandro Vismara non sono stati dimenticati. A dimostrarlo l’impegno e la bravura degli studenti del Liceo delle scienze umane e Liceo musicale ''Santa Rosa da Viterbo'' di cui Vismara è stato per anni docente e vice preside. A lui è dedicato, da oltre 30 anni, un concorso di articoli giornalistici in cui ognuno dei partecipanti ha redatto un articolo di giornale seguendo il tema proposto dalla commisione.

Viterbonews24 ha deciso di dare spazio all’articolo migliore che ha ricevuto il premio al concorso intitolato al professor Vismara. Quello che segue è l’elaborato della vincitrice Costanza Cataluddi

''Alla vigilia delle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo si fa sempre più accesso il dibattito tra i fattori e critici di quel programma di unificazione del nostro continente elaborato da insigni statistici perché non dovessero mai più ripetersi gli orrori della seconda guerra mondiale. Chiedi ai tuoi amici di esprimere la loro opinione sulla attività svolta dall’Unione Europea, in particolare riguardo alle politiche giovanili e invia l’intervista alla redazione di un giornale''.

 

DICONO DI ESSERE POVERI

MA NESSUNO VUOLE PIÙ CORRERE PER L’ORO

“Quante volte hai pensato che la scelta migliore fosse quella di andartene perché tenevi tra le mani un sogno così grande che non bastava una sola nazione a contenerlo; quante volte invece questo sogno è stato stroncato sul nascere, magari proprio davanti alla tua porta di casa. Arriva il momento in cui ti manca la terra da sotto i piedi e la parte più dolorosa sta nel fatto che quella era la tua di terra, erano le tue strade e hai appena realizzato che non hanno nulla da offrirti. Allora per la prima volta alzi la testa per guardare in faccia la tua società, non è di certo come te l’aspettavi: le mani piene di polvere e gli occhi vuoti di chi guarda altrove. Le hai urlato contro, hai cercato di spremerla fino all’ultima goccia? Ma credo di sapere che ad un ragazzo il silenzio faccia soltanto ribrezzo. Così sotto i suoi occhi vitrei hai fatto la tua uscita trionfale e lei ha detto va bene, nient’altro.”

Io credo che ridurre il proprio punto di vista fino ad arrivare a pensare che lo stato abbia adottato certe misure solamente perché non vuole prendersi la responsabilità di cambiare è quello che si dice partire con il piede sbagliato. Il viaggio, qualunque sia il motivo per il quale lo si compie, non va interpretato come una fuga ma come una ricerca, ed è quello di cui ogni essere umano necessita durante la sua formazione.

“E davvero credi che tutti quei ragazzi una volta trovato l’oro nel fiume torneranno a vangare il terreno della loro sterile patria? Ne ho visti alcuni riaffacciarsi dopo anni soltanto per sputargli addosso quel tanto che non basta neanche per ammorbidirla. In fondo sono proprio loro i figli prodighi in grado di poter fare qualcosa.”

Manca lo scambio, quando le persone smetteranno di pensare al fatto che andarsene sia l’ultimo atto di una tragica commedia, allora la situazione migliorerà. Ritengo strettamente necessario fornire ai giovani qualsiasi mezzo che agevoli la loro esperienza all’estero, mi piacerebbe pensare che in ogni nazione avvenga lo stesso così che nasca la voglia di partire quanto quella di tornare a casa.

“Stai dicendo che non c’è spazio per gli sguardi tristi lasciati alle proprie spalle, niente solito caffè, niente vicoli conosciuti a memoria? Pochi soldi, vita tranquilla sono uno status sociale non più in voga?”

Vorrei poter affermare che non c’è niente di male, che si può fare la propria parte anche dalla poltrona del salotto. Ma si sta prendendo in considerazione la possibilità di apportare alcuni cambiamenti e le rivoluzioni non sono mai state di chi si accontenta.

IL MANIFESTO

Costanza Cataluddi






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