ANNO 14 n° 111
Denaro sporco, circa 350 operazioni sospette a Viterbo
I dati biennali del report sull’antiriciclaggio della Banca d’Italia
18/02/2019 - 15:11

VITERBO – (S.C.) C’è la mano della criminalità organizzata dietro i numerosi movimenti di soldi sporchi usati per portare a termine attività finanziare sospette in tutta Italia. E’ senza dubbio questo il primo dato che emerge dalla presentazione dei ''Quaderni dell’antiriciclaggio'' dell’unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia. I dati statistici sono elaborati grazie alle segnalazioni provenienti dagli istituti di credito di tutto il Paese, i quali hanno il fondamentale compito di lanciare il primo input utile per le successive attività di indagine.

In questi numeri tutt’altro che tranquillizzanti è preoccupante la situazione del Lazio. Nel 2018 infatti, la regione si è collocata infatti al terzo posto in Italia, dopo Lombardia e Campania, per numero di operazioni finanziarie sospette. Nelle città laziali sono state registrate 9.545 segnalazioni solo nell’ultimo anno, la maggior parte di queste provenienti ovviamente da Roma(7.943).

A Viterbo la situazione analizzata nell’ultimo biennio preso in esame è praticamente invariata: il 2017 si è concluso con 243 operazioni finanziare finite sotto la lente della polizia, mentre per quanto riguarda il 2018, essendo presenti solo i dati del primo semestre, il numero dei movimenti sospetti ''si limita'' a 125. Per quanto riguarda gli altri capoluoghi della regione, da Latina sono arrivate 714 segnalazioni, da Frosinone 518 e da Rieti 132.

''Le mafie tradizionali privilegiano la scelta di investire con profitto i capitali di provenienza illecita a Roma e nel Lazio – ha dichiarato a ''Il Messaggero'' Giampiero Cioffredi, presidente dell'Osservatorio sicurezza e legalità della Regione Lazio -. Il sistema delle imprese deve avere maggiore consapevolezza dei rischi che la penetrazione criminale produce sul tessuto economico con effetti capaci di sviluppare una forza disgregante dei valori civili in danno dell'economia sana''.






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