ANNO 14 n° 107
Delli Iaconi: ''Un polo
museale nel complesso
della Rocca Albornoz''
Il progetto da un milione di euro
finanziato dalla Cassa di Risparmio
22/11/2014 - 17:15

di Nicola Savino

VITERBO - Dalle stalle... alle stelle. Tornano a splendere (si spera in tempi ragionevolmente brevi) le Scuderie della Rocca Albornoz ideate e realizzate dal Bramante. L'intervento, voluto dalla Fondazione Carivit, è finanziato con un milione di euro dalla Cassa di Risparmio di Viterbo. Il progetto prevede il rifacimento dello spazio interno ed esterno delle antiche scuderie con la ricostruzione delle imponenti 24 colonne originarie. Quest'ultima zona rimarrà scoperta come un sito archeologico e sarà collegata architettonicamente alla zona interna: il tutto costituirà un ''unicun'' che sarà adibito allo svolgimento di attività culturali legate soprattutto al mondo giovanile.

Le monumentali Scuderie del Bramante (del quale quest'anno si ricordano i 500 anni della morte), ritenute tra le più importanti dell'epoca, furono parzialmente distrutte durante i bombardamenti degli aerei inglesi nel 1944. Sono rimaste abbandonate fino al 2011 quando prende corpo l'azione di recupero sotto la spinta dell'allora presidente della Fondazione Carivit Aldo Perugi. Ad occuparsi del progetto di valorizzazione gli architetti Bentivoglio e Valtieri che ne hanno studiato a lungo le caratteristiche avvalendosi anche del contributo di altre istituzioni accademiche.

'Il mio auspicio - sottolinea l'assessore comunale alla Cultura Delli Iaconi - è che l'intero complesso della Rocca Albornoz, le due caserme e il Palazzo Papale possano in futuro diventare l'asse portante di un polo museale viterbese che possa valorizzare le tante belle bellezze presenti nella nostra città'.

Di più ampio respiro l'intervento del sindaco Leonardo Michelini, appena rientrato dalla trasferta in Francia per mettere a punto il gemellaggio con Avignone, 'alla quale - spiega - non ci lega solo la presenza passata dei papi, ma anche la coltivazione dell'olivo, della vite e della lavanda, senza dimenticare la presenza di una facoltà di agraria. E proprio su queste affinità, culturali e produttive, si deve basare il 'matrimonio'. Per ora siamo ancora alla fase del fidanzamento'.

Allargando il discorso, Michelini lancia uno stimolo che è anche una provocazione: ''Dobbiamo pensare in grande, puntando ad un progetto di ampio respiro nel quale innanzitutto noi amministratori dobbiamo credere: Viterbo deve diventare città europea della cultura, un punto di riferimento che sia in grado di superare i confini nazionali. Ne abbiamo tutte le potenzialità. Ma per fare questo non dobbiamo presentarci con il cappello in mano ma neppure con l'arroganza che tanti danni ha fatto in passato. Siamo viterbesi e ne siamo orgogliosi ma non possiamo permetterci di essere indolenti. Ecco, il recupero delle Scuderie bramantesche rappresenta un altro passo importante verso la dimensione europea''.






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