ANNO 14 n° 116
Delli Iaconi: ''Nagni
val bene una mostra''
L'assessore accoglie la proposta di ViterboNews24 di rendere omaggio allo scultore viterbese
12/12/2014 - 00:30

VITERBO – La mostra antologica delle opere di Francesco Nagni, il grande scultore viterbese le cui opere sono esposte in tutto il mondo, si farà. L’assessore alla Cultura di Palazzo dei Priori Antonio Delli Iaconi ha accolto la proposta lanciata da ViterboNews24. ''Ritengo – ha detto – che sia doveroso, ancorché di grande valenza culturale, rendere omaggio con un’esposizione delle sue opere a un artista di grande levatura quel è Nagni, purtroppo fnora ignorato dalla sua città natale. Una sorte – ha sottolineato l’assessore – che purtroppo lo accumuna a altri illustri viterbesi caduti nell’oblio. E’ vero che nemo propheta in patria, ma qui si esagera''.

Delli Iaconi ha poi annunciato che si metterà subito al lavoro per programmare in tempo l’esposizione. Per prima cosa contatterà gli eredi di Nagni, i quali dispongono di un rilevante numero di sculture in bronzo, terrecotte e cere mai fuse. Inoltre, avvierà una ricerca nei musei italiani e al Vaticano, dove sono esposte diverse opere.

La Galleria nazionale di arte moderna e contemporanea di Roma, ad esempio, ha acquisito per la propria collezione uno stupendo busto della madre dell’artista. Analoga iniziativa è stata presa dalla Galleria del Vittoriano. Varie sculture, soprattutto terrecotte, sono state donate dagli eredi al Museo del Colle del Duomo di Viterbo. ''Tenteremo per quanto possibile – ha detto ancora Delli Iaconi – di mettere insieme opere rappresentative dell’intera attività artistica di Nagni''.

Sui tempi, l’assessore non si sbilancia. ''Vedremo – argomenta -, dipenderà da diversi fattori: il reperimento delle sculture, l’impegno che richiederà l’allestimento e, soprattutto, i costi. Non abbiamo grandi risorse, quindi dovremo puntare al massimo risultato con il minimo della spesa''.

I primi a proporre l’allestimento di una mostra e la pubblicazione del catalogo generale delle opere di Nagni furono il celebre critico d’arte Italo Faldi, autore dell’importantissimo volume ''Pittori viterbesi di cinque secoli'', e il maestro Alessio Paternesi. Ma i loro appelli non furono accolti dagli amministratori locali. Era il 1997, anno che coincideva con il centenario della nascita e con il ventennale della morte dello scultore. Anche monsignor Salvatore Del Ciuco, nel suo libro ''Viterbo, storia della sua gente'', dato alle stampe nel 1991, chiese alle autorità cittadine di ricordare adeguatamente Nagni, dedicandogli una strada o una piazza. Richiesta che venne accolta alcuni anni dopo.

Le opere di Nagni, oltre che in Italia e in Vaticano, si trovano in Brasile, Stati Uniti, Canada, Portorico e in quasi tutti i paesi europei. A Viterbo ha realizzato la meravigliosa statua in bronzo della Madonna, ''l'Immacolata'', che svetta dall'alto di una stele in peperino dal giardinetto attiguo all'ex chiesa degli Almadiani. Come tutte le madonne plasmate da Nagni, anche ''l'Immacolata'' ha il volto tondeggiante, la bocca piccola e carnosa e gli occhi grandi. Poco più di un'adolescente. Nel cimitero di san Lazzaro, per la tomba di famiglia dove egli stesso è sepolto, ha realizzato una ''Dormitio Virginis'' di struggente dolcezza. Si tratta di una delle molte versioni dello stesso soggetto plasmate dall'artista durante la sua lunga e prestigiosa carriera. Sempre a Viterbo, per la basilica di santa Rosa, ha realizzato un'effigie del vescovo Adelchi Albanesi, fissato su un'antica pietra sepolcrale. 





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