ANNO 14 n° 89
Delfino spiaggiato
salvato a Montalto
Una famiglia lancia l'allarme, scattano i soccorsi e il cetaceo ritorna in mare
06/02/2016 - 17:39

MONTALTO DI CASTRO – Un delfino per amico? No, tanti umani per umani amici di un delfino. Questa storia accaduta stamani a Montalto di Castro rovescia gli stereotipi e per una volta riconcilia con la vita. Sabato mattina: una famiglia va a fare un giro al mare, papà Francesco (Marchi, stimato vigile del fuoco in servizio a Viterbo) ha deciso di portare i figli a pescare. Siamo a Montalto, a due passi dal molo alla foce del fiume Fiora. Mentre i bimbi si divertono è mamma Marina, la moglie di Francesco, a notare qualcosa di strano nei pressi del molo sull’altra sponda, quello accessibile soltanto via mare. E’ un pesce, è un pesce, dice. Un pesce grosso, perché supera il metro e mezzo di lunghezza.

Appare subito chiaro che il cetaceo è spaesato, ha perso l’orientamento, non riesce a recuperare la via del mare aperto. Se resta così, muore, e non è un modo di dire: le immagini di balene, capodogli, globicefali e compagnia bella arenati sul bagnasciuga sono all’ordine del giorno, che provengano dal Mediterraneo o da mari più esotici. La macchina dei soccorsi scatta subito: ‘’Ho chiamato la Capitaneria di Civitavecchia – racconta Marchi – e la Guardia Costiera di Montalto. Tutti si sono mobilitati’’. In un attimo, sulla spiaggia arrivano anche i subacquei dell’Assopaguro, l’istruttore della Polisportiva Montalto, persino il sindaco Caci.

Chi con la barchetta, chi con la muta addosso – perché il mare d’inverno non è proprio un brodo -, si guada il fiume e, dopo vari tentativi, il signor Tonino riesce a spingere il delfino (che tra l’altro aveva alcune escoriazioni, probabilmente provocate dall’attrito con la sabbia) verso il mare aperto, e la salvezza. Missione compiuta. Pacche sulle spalle, e senza la vista acuta della signora Marina (nomen omen, come direbbero i latini) chissà come sarebbe andata a finire.

Resta un ultimo enigma da svelare. Da dove proveniva l’animale? Certo, Montalto si trova al lembo estremo di quel santuario dei cetacei che arriva fino al mar Ligure e che coinvolge anche la Corsica e l’arcipelago toscano. Ma la spiegazione, secondo i lupi di mare della zona e gli addetti ai lavori, è più semplice: un corposo banco di delfini (oltre cinquanta esemplari) si è insediato stabilmente a largo di Civitavecchia, e vive inseguendo i pescherecci della flotta locale, nutrendosi degli scarti del pescato. Nei giorni festivi o semifestivi, quando le barche restano all’ancora, i cetacei sono costretti a delle escursioni esterne per procurarsi il cibo. Uno di loro, il montaltese, deve aver perso l’orientamento ed è finito dalle parti del Fiora, piaggiandosi. Avrà pure smarrito la rotta, il ragazzo pinnato, ma ha avuto la fortuna di trovare della brava gente.






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