ANNO 14 n° 88
Decadenza Moltoni: parola al Viminale
Sindaco, prefetto e segretario chiederanno oggi lumi a un tecnico ministeriale
24/11/2015 - 02:00

di Roberto Pomi

VITERBO – Questione decadenza di Francesco Moltoni, è questo l’argomento destinato a tenere banco nella settimana. Quello di oggi è un giorno cruciale, con la trasferta romana del sindaco Leonardo Michelini e del prefetto Rita Piermatti al Ministero dell’Interno.

Incontreranno alle 11 un funzionario del ministero, un responsabile della funzione pubblica, a cui illustreranno la situazione che si trova ad affrontare il consiglio comunale viterbese per avere lumi su come muoversi. Un passaggio importante, destinato a diradare la nebbia. Quella stessa nebbia che ha mandato in tilt il consiglio comunale di giovedì scorso dove è stato necessario, dopo sospensione e imbarazzi vari, l’intervento del primo cittadino che ha preferito chiuderla lì e rimandare ogni decisione al post incontro al Ministero.

Insieme a sindaco e prefetto andrà a Roma anche il segretario generale Francesca Vichi. La “missione” servirà per avere informazioni tecniche più precise sulla situazione. Un modo per tagliare la testa al toro o in un verso o nell’altro. Qualsiasi cosa accada la decadenza dovrà passare per il consiglio comunale, seguendo un preciso iter in tre tappe. Giovedì 26 la questione sarà portata all’attenzione dei consiglieri. Da quel momento il consigliere Moltoni avrà dieci giorni di tempo per le controdeduzioni, una sorta di atto di difesa. Da quel momento passeranno ulteriori dieci giorni prima che in una nuova seduta di consiglio si arriverà al voto.

Al consiglio di giovedì scorso all’interno della maggioranza si sono determinati due fronti. Una parte dei consiglieri del Pd a cui si aggiungono anche quelli di area civica hanno fatto pressione per avviare la procedura. Gli altri hanno invece frenato, mostrando più di un dubbio. Moltoni, dal canto suo, si difende dicendo che lui formalmente non si è ancora rifiutato di pagare perché non gli è stata ancora recapitata a casa la cartella di Equitalia.





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