ANNO 14 n° 88
De Simone (Confartigianato): ''Ecco cosa ci attendiamo dalle elezioni del 4 marzo''
15/02/2018 - 17:29

Riceviamo e pubblichiamo da Andrea De Simone, segretario generale Confartigianato Viterbo

VITERBOP - Il 4 marzo gli italiani saranno chiamati alle urne per eleggere i rappresentanti del Parlamento. Una scelta che, al di là delle preferenze politiche, definirà il futuro del Paese, dei cittadini e delle imprese. La speranza è quella di riportare Il Paese al centro dello scacchiere mondiale, dopo anni di crisi economica, istituzionale e politica. In vista dell’appuntamento elettorale, Confartigianato da il via ad una campagna stampa per proporre ai candidati nei due rami del Parlamento poche ma efficaci iniziative per rilanciare le piccole imprese, la stragrande maggioranza del tessuto produttivo italiano.

''Abbiamo vissuto negli ultimi anni il paradosso di leggi fatte prendendo le misure sullo 0,6% dei soggetti a cui è destinata, per poi fare la deroga per il restante 99,4% – ha spiegato il  Andrea De Simone, segretario di Confartigianato –, credo sia un dato che faccia sorridere tutti e che lascia pensare. Purtroppo è esattamente quello che succede. Le micro, piccole e medie imprese rappresentano il 99,4% delle imprese del Paese ma sono le destinatarie di leggi in deroga, come se le leggi ordinarie vengano fatte per una sparuta minoranza. E’ una delle chiave di rovesciamento di prospettiva che noi chiediamo a chi si candida al governo del Paese''.

Un cambiamento radicale necessario per mettere in campo le cinque proposte, semplici ed estremamente efficaci, che Confartigianato ha messo nero su bianco, puntando sull’innovazione tecnologica, sulla maggiore efficienza dell’amministrazione del Paese e sull’accesso al credito e ai mercati di tutto il mondo. Si comincia dalla riduzione della pressione fiscale e dalla semplificazione del sistema tributario, con l’abolizione dello split payment e la riduzione dei tempi dei rimborsi Iva e delle ritenute sulle detrazioni fiscali, l’abolizione del reverse charge per il settore dell’edilizia, l’abolizione dell’obbligo di invio delle liquidazioni periodiche dell’iva, l’avvio più graduale della fatturazione elettronica. 

Il secondo punto riguarda uno dei problemi mai risolti in questo Paese: l’accesso al credito delle pmi, innovando e rinnovando l’intero sistema creditizio e finanziario, caratterizzato da gruppi bancari ormai di dimensioni internazionali che portano all’estero gli utili realizzati, e non investono e non ascoltano le richieste delle micro imprese. E’ necessario investire sui confidi da sempre strumento di sussidiarietà per le aziende e potenziare strumenti innovativi come il microcredito. ''Per tornare a crescere'', questo il titolo del documento di Confartigianato, è necessario sostenere crescita e competitività, tutelando la produzione made in Italy di qualità e assicurando uno spazio riservato al lavoro delle micro e piccole imprese.

Gli ultimi due punti delle proposte confederali riguardano il lavoro e la tecnologia digitale. Le strade percorse negli ultimi tempi sembrano essere quelle giuste, ma è necessario continuare a puntare sul sistema bilaterale e su quella che oggi rappresenta la migliore arma a disposizione delle imprese: la tecnologica digitale. Oltre a queste cinque proposte, il mondo delle piccole imprese ha bisogno di due interventi di contesto, illustrati ancora dal Segretario generale di Confartigianato. ''Sono due le richieste di contesto: il superamento dell’attuale legge quadro sull’artigianato, che è vecchia, superata, di un’altro secolo, e una legge che regolamenti la rappresentanza, per evitare che chiunque possa vantare di avere rappresentatività del settore, proprio come accade oggi''.

 






Facebook Twitter Rss