ANNO 14 n° 114
Dati shock dell'Istituto superiore sanità, adesso cosa faranno le istituzioni?
13/04/2013 - 04:00

VITERBO - Adesso cosa faranno le istituzioni? E’ quello che si chiedono i cittadini dopo la pubblicazione dei risultati shock del monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità che, nei viterbesi, ha evidenziato una concentrazione di arsenico oltre il doppio rispetto a quella presente negli abitanti residenti in paesi dove l’acqua presenta una concentrazione di arsenico nella norma.

Un primo passo, si spera, è stato fatto ieri mattina, quando il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha sentito il ministro della Salute Renato Balduzzi. Nel corso della telefonata è stato concordato un incontro che si svolgerà la prossima settimana tra rappresentanti della Regione Lazio, del Ministero e di tutti gli enti e delle istituzioni interessati dal problema per affrontare al più presto i temi a esso collegati e individuare le soluzioni possibili.

‘’È una vera emergenza, per cui non si può più aspettare’’ è stato il commento del ministro della Salute che si dice soddisfatto del colloquio avuto con Zingaretti: ‘’Finalmente si vede un interessamento reale della Regione. Con il presidente Nicola Zingaretti e con tutti gli enti locali interessati avvieremo in tempi strettissimi le misure urgenti per far fronte ai disagi della popolazione in seguito all'emergenza da tempo creatasi a causa delle alte concentrazioni d'arsenico nell'acqua nel Viterbese’’.

Il ministro, tramite una nota ufficiale, ha poi bacchettato l’ex presidente della Regione Renata Polverini, rea di non aver mai dato ‘’risposte rassicuranti sull’emergenza arsenico’’. ‘’Il 4 gennaio – speiga la nota - aveva sollecitato l'ultima volta l'ex-presidente Polverini ad adottare misure urgenti, e negli ultimi sei mesi aveva più volte invitato la Regione ad occuparsi della vicenda con note scritte, che non avevano avuto una risposta pienamente rassicurante sulle iniziative da intraprendere’’.

Il ministero, inoltre, ricorda che i provvedimenti in deroga, chiesti e ottenuti dalla Commissione Europea, prevedevano come parte integrante della richiesta un rigoroso cronoprogramma per rientrare nei parametri di conformità.

L'8 febbraio a Bruxelles, presso la Commissione europea, si era svolta una riunione, presenti ministero della Salute, Istituto Superiore di sanità e Regione Lazio, nella quale la Commissione europea, nel prendere atto delle azioni programmate dalla Pisana per il rientro del valore di parametro dell'arsenico, ha proposto un piano di assistenza, al quale la Regione aveva aderito. Ma ad oggi, afferma il ministero, ‘’non risulta che il piano sia stato formalizzato, nonostante vari solleciti alla Regione a fornire informazioni in merito’’.

I dati presentati dall’Iss, che sono in via di pubblicazione su riviste scientifiche, sono state condotte su campioni di unghie e urine di 269 soggetti sani (da 1 a 88 anni di età) residenti nelle aree a rischio (province di Viterbo, Latina e Roma).

 

 

 





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