ANNO 14 n° 110
Dante e la Rosa: una conviviale Rotary Club Viterbo dedicata al nuovo libro di Rescifina
11/06/2021 - 16:27

VITERBO – Dante protagonista di un riavvicinamento alla normalità: dopo mesi di incontri online il Rotary Club Viterbo, presieduto da Simona Tartaglia, ha organizzato ieri sera una conviviale in presenza, nel rispetto delle regole, con un incontro nella veranda de Alla Corte delle Terme Resort, dopo che il temporale aveva reso impossibile lo svolgimento a bordo piscina.

Il Sommo poeta al centro della serata, complice il libro “La rosa di Dante – Il poeta, il fiore, la santa”, pubblicato recentemente dallo scrittore e giornalista Giuseppe Rescifina, Editrice Silvio Pellico, la più storica casa editoriale italiana, attiva a Montefiascone dal XVII secolo.

L'aperitivo è stato aperto dal tradizionale suono della campana e l'ascolto degli inni, associati al saluto alle bandiere; sul tavolo d'onore la presidente Tartaglia, il presidente incoming Bianchini e Giuseppe Rescifina. All'incontro erano presenti anche i club viterbesi Soroptimist, Fidapa, Panathlon e il Touring, che condividono con il Rotary Viterbo il progetto delle paline informative su Dante che saranno installate nei luoghi simbolo cittadini in questo 700° anniversario. Alla conviviale hanno partecipato anche i giovani soci del Rotaract, sempre più legati alle attività rotariane viterbesi.

La chitarra di Riccardo Binelli ha creato la giusta atmosfera a presentare il libro, direttamente con le parole dell'autore e attraverso l'impeccabile declamazione dell'attrice Fosca Speranza, che ha letto alcuni brevi passi del testo.

Il libro, il secondo dedicato a Dante da Rescifina, fissa il suo “messaggio universale di salvezza” e lo racconta nel soggiorno nella Tuscia: “Pare che abbia scelto il convento di San Francesco di piazza della Rocca, con i frati che gli raccontarono molte cose di Viterbo, più di quelle inserite nella Divina Commedia – precisa l'autore -. E' una sorta di guida a frequentare e scoprire i nostri luoghi, con tanti riferimenti, come Caronte dipinto nelle tombe etrusche di Tarquinia. Con lui aggiungo la rosa, simbolo di armonia e virtù acquisita in vita, da mostrare poi in cielo”.

Nel testo sono ricordate le figure di Borges, che disse di Alighieri “Non è possibile dimenticarlo”, Cattabiani, e ovviamente Santa Rosa, a cui è dedicato proprio un capitolo.

La serata si è chiusa con la preghiera di San Bernardo “Vergine e madre figlia di suo figlio” e i ringraziamenti della presidente Tartaglia: “Grazie a tutti per la vostra presenza questa sera, nel rispetto delle regole abbiamo ricordato Dante e l'importanza della Divina Commedia in questa città”.






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