ANNO 14 n° 107
Dancalia, in mostra
uno degli ultimi
tesori dell'Africa
18/09/2014 - 18:37

VITERBO - 'Dancalia, terra di conquista' è il reportage realizzato dal giornalista e fotoreporter Gianni Tassi che vuol evidenziare l'importanza e la bellezza di uno degli ultimi tesori dell'Africa che tra dieci anni potrebbe non esistere più. Cinquanta ingrandimenti fotografici – la maggior parte a colori, qualcuno in bianco e nero – e tre pannelli esplicativi sono il contenuto della mostra in programma nel prestigioso Museo della Ceramica di Palazzo Brugiotti in via Cavour 65 a Viterbo (sede della Fondazione Carivit) dal 20 settembre al 5 ottobre.

Ieri mattina la conferenza stampa di presentazione nella sede della Fondazione Carivit, alla presenza del presidente Mario Brutti, di Antonio Delli Iaconi, assessore alla Cultura del Comune di Viterbo, di Sergio Madonna, geologo dell'Università della Tuscia e di Gianni Tassi, giornalista professionista e fotoreporter su molti scenari di guerra, autore della mostra reportage. «Fino a ieri abbiamo ospitato nel Museo della Ceramica la mostra fotografica del premio Oscar Vittorio Storaro e oggi ci prepariamo a ospitare un'altra esposizione, quella di Gianni Tassi, completamente diversa nei contenuti ma non meno avvincente della precedente - ha aperto Brutti –. Qualcuno ci rimprovera che ne facciamo troppe, io non credo, anzi penso che dovremmo fare di più. Purtroppo il momento economico ci limita nelle iniziative e per questo facciamo un'attenta selezione, guardando alla qualità e ai contenuti che ci vengono proposti».

«Quando ho visto questi splendidi paesaggi della Dancalia, pieni colori fissati dalla macchina fotografica di Gianni Tassi, che conosco da tempo anche per i suoi reportage dal Madagascar – ha affermato Delli Iaconi – ho subito pensato al Bulicame. I viterbesi devono essergli grati per queste bellissime immagini di una terra lontana e sconosciuta e per questo vorrei coinvolgere gli studenti delle scuole, perché ritengo che questa mostra abbia anche una valenza didattica». Sergio Madonna ha invitato il giornalista a tenere un seminario nel suo corso all'università: «Le immagini artistiche legate alle emozioni sono da sprone per gli studenti – ha affermato - come geologo sono rimasto affascinato da questi scatti, perché è una terra dal fragilissimo ecosistema, un luogo fantastico dove si sono create le condizioni per la conservazione dei resti dei nostri antenati».

«Il mio viaggio è stato dettato dal caso – ha raccontato Tassi – non conoscevo la Dancalia ma un gruppo di vulcanologi dell'università di Pisa, che studiano questa particolare e unica depressione africana, mi ha chiesto di fare un reportage. Sono andato con loro e per quindici giorni siamo stati in luoghi non proprio ospitali, dove la temperatura tocca anche i 50 gradi. Ovviamente da cronista ho fotografato con l'intento di raccontare una realtà e la realtà di quel luogo è che gli interessi delle multinazionali ne stanno minando per sempre la bellezza e l'ecosistema. Permettetemi - ha poi aggiunto il giornalista - anche di dedicare questa mostra ad Antonio Brancadoro, amico e collega scomparso da poco. Lui ha visto per primo i miei scatti e il video proiettato oggi, era entusiasta di questa mostra e sperava di poter venire a visitarla. Purtroppo non ce l'ha fatta».

Nel giorno d'apertura, sabato 20 settembre alle 16.30 nel Museo della Ceramica, si terrà un incontro durante il quale Luca Lupi, esploratore e massimo conoscitore di quella terra, illustrerà i pericoli ambientali e sociali che incombono sulla Dancalia. Interverrà anche Vincenzo Piscopo, idrogeologo del Deb (Dipartimento scienze ecologiche e biologiche) dell'Università della Tuscia.

L'evento è realizzato da Associazione Photo Art, con il contributo della Fondazione Carivit, Associazione Stampa Romana, Comune di Viterbo e Università della Tuscia.






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