ANNO 14 n° 107
Dal Pakistan in Italia con finti matrimoni,
fino a 6000 euro per sposare una donna
Denunciate nove persone, Salvini: ''L'immigrazione č un business per troppi''
19/05/2019 - 00:20

CIVITA CASTELLANA – (b.b.) Sarebbero stati disposti a pagare fino a seimila euro per sposare una donna italiana e ottenere così una carta di soggiorno, che li potesse far rimanere nel territorio nazionale per almeno cinque anni.

A finire sotto la lente della procura e della Digos, nove persone, tutte denunciate, che nei mesi passati avrebbero messo in piedi a Civita Castellana un sistema ben collaudato di ''matrimoni comodi'', per ottenere, come spiega il vice questore Fabio Zampaglione, ''in maniera del tutto illecita le carte di soggiorno''.

Ad organizzare le finte nozze e ad occuparsi dell’aspetto logistico ed economico, due pakistani residenti nel centro cimino: a loro, secondo quanto ricostruito durante le indagini, spettava il compito di rintracciare donne disposte a sposarsi in cambio di denaro. Una volta raggiunto l’accordo, una chiamata oltre confine e un volo diretto dal Pakistan in Italia.

''Arrivavano, andavano in Comune assieme ad un testimone, si sposavano e poi andavano a depositare all’ufficio immigrazione tutti i documenti per la richiesta di soggiorno'' ha sottolineato il capo della Digos. Dei passaggi sospetti che hanno fatto scattare le indagini. Da qui i numerosi appostamenti e pedinamenti anche fuori il Comune di Civita Castellana, dove i novelli sposi, freschi di false nozze, sarebbero stati visti andarsene in direzioni differenti.

''Contrariamente a quanto dichiarato non erano affatto conviventi – ha proseguito il vide questore Zampaglione – In un caso specifico abbiamo visto una delle donne allontanarsi in atteggiamenti affettuosi con il vero compagno subito dopo essere uscita dal Comune''.

Tre i matrimoni risultati orchestrati ad hoc, tra altrettante cittadine italiane ed extracomunitari.

Subito dopo l’operazione, è arrivata una nota del ministro Matteo Salvini: ''Grazie a Polizia di Stato e inquirenti. È l'ennesima dimostrazione che una immigrazione disordinata e senza controllo è un business per troppi. Sono felice di aver fermato gli sbarchi e di aver chiuso i porti''.






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