ANNO 14 n° 111
Da Mammagialla ai giardini del Tribunale, detenuti volontari al palazzo di Giustizia
Firmata questa mattina la convenzione per lavori di pubblica utilitą, la presidente Covelli: ''Un sogno che si realizza''
25/03/2019 - 12:29

di Barbara Bianchi

VITERBO - Detenuti al lavoro nelle aree verdi del tribunale. Detenuti volontari per la cura e la manutenzione del territorio.

È quanto prevede la convenzione stipulata tra il tribunale, la casa circondariale di Mammagialla e la Procura della Repubblica, firmata questa mattina nell’aula di Corte d’Assise del Palazzo di Giustizia. L'accordo permetterà ai detenuti di essere ammessi a prestare la propria attività a titolo volontario e gratuito, nell’ambito di progetti di pubblica utilità tenendo conto anche delle specifiche professionalità e attitudini lavorative di ognuno.

“La convenzione attua una norma dell’ordinamento penitenziario - ha sottolineato la presidente del tribunale Maria Rosaria Covelli - È la prima volta che a Viterbo l’articolo 20 ter viene applicato in uffici giudiziari: chi ha violato un patto sociale, commettendo un reato, potrà in questo modo restituire quanto dovuto alla comunità in cui vive”.

L’espletamento di attività volontaria e gratuita a favore della collettività rappresenta, come si legge nella convenzione, una delle possibili e migliori modalità in cui si attua la finalità riparativa della pena. In particolare il progetto, presentato questa mattina, prevede lo svolgimento di attività di cura, decoro, manutenzione del verde e dell’ area circostante il Palazzo di Giustizia di Viterbo.

“È la strada giusta da percorrere - ha sottolineato Francesco Basentini, Capo Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria presso il Ministero della Giustizia che ha approvato la stipula della convenzione - bisogna trasformare il carcere da un “costo” a carico della società in una risorsa culturale, economica e produttiva: i detenuti devono uscire dagli istituti penitenziari e offrire le loro competenze per ridurre il debito contratto e riconciliarsi con la società, che hanno tradito nel momento del reato”.

“La convenzione rappresenta un esempio di integrazione da seguire - ha proseguito il sindaco Giovanni Arena - iniziative come questa rendono la nostra città più aperta e civile: all’interno del carcere ci sono delle professionalità che rappresentano un valore aggiunto per la società”.

Ad aderire all’iniziativa l’Ordine degli Avvocati rappresentato dall’avvocato Marco Prosperoni, Confagricoltura Viterbo Rieti, in persona del presidente Giuseppe Ferdinando Chiarini e dell’Università degli Studi della Tuscia, in persona del Rettore Alessandro Ruggieri.

“Questa convenzione realizza un mio desiderio - ha sottolineato il vescovo Monsignor Lino Fumagalli - ho numerosi ettari di terreno incolto: li vorrei mettere a disposizione per creare una cooperativa in cui far lavorare i detenuti. Tutti possiamo fare qualcosa per migliorare il futuro del mondo”.

In platea presenti il Prefetto di Viterbo Giovanni Bruno, il Provveditore Amministrazione Penitenziaria Lazio, Umbria e Marche dott.ssa Cinzia Calandrino, il Direttore generale ASL Viterbo dott.ssa Daniela Donetti, il Questore Massimo Macera, il Comandante dei Carabinieri Giuseppe Palma, il Comandante della Guardia di Finanza Giosuè Colella ed il Comandante della Polizia Penitenziaria Daniele Bologna.

“Il respiro della speranza non va mai soffocato - ha concluso la presidente del Tribunale Maria Rosaria Covelli - spero che questo non sia che l’inizio di altri progetti condivisi tra tutte le istituzioni locali, che rafforzino e uniscano tutte le realtà del territorio”.






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