ANNO 14 n° 110
Da Fiumicino a Bruxelles, voli low cost per i carichi di cocaina in Belgio
Brevi, ma numerosissime, le trasferte della banda sgominata dai carabinieri
24/06/2019 - 06:48

di Barbara Bianchi

VITERBO – Nessuna compagnia di bandiera, nessun volo di linea. Per le trasferte in Belgio, la banda italo-albanese sgominata all’alba di giovedì scorso dai Carabinieri e dalla Dda di Roma, avrebbe sfruttato voli low cost: biglietti a basso costo per arrivare a Bruxelles e fare carichi di cocaina da spacciare poi nella provincia di Viterbo.

Brevi, ma numerosissime le trasferte che i vertici della banda avrebbero effettuato, soprattutto nella primavera e nell’estate del 2016. Partenza da Fiumicino e rientro in Italia pochi giorni più tardi: secondo gli inquirenti sarebbero stati Bledar Shtembari, Renato Hasa e Julian Tare a compiere questi frequenti viaggi all’estero ''attuando una vera e propria turnazione''.

''I tre si spostano principalmente in Belgio dove effettuano gli acquisti e organizzano le importazioni di droga'' e poi tornano in Italia ''per continuare a spacciare, avendo così una gestione diretta del flusso di droga'' spiega il gip Vilma Passamonti, nell’ordinanza di custodia cautelare a loro carico.

Considerati i ''promotori e gli organizzatori del sodalizio criminale’’ sono finiti in manette giovedì scorso assieme ad altre nove persone: Erion Collaku, Fatjan Sopi, Mario Kelmendi e Armand Cuni, mentre ai domiciliari Angelica Cazzato, Rudenc Medolli, Massimiliano Petrucci e Nehat Sekjirov. Per Domenico Pennacchietti, invece, è arrivato l'alleggerimento della custodia con l'obbligo di firma. 

Secondo gli inquirenti la banda avrebbe gestito lo spaccio nelle principali piazze di Viterbo e comuni limitrofi, utilizzando una fitta rete di pusher sotto di sé: intermediari che acquistavano da loro e rivendevano a terzi in base ad un’organizzazione e divisione di ruoli ben precise. Consapevoli di dove e con chi interfacciarsi, come sottolinea il gip nelle oltre 90 pagine di ordinanza: ''E’ stata accertata l’esistenza di specifichi luoghi di incontro degli associati per lo spaccio, quale il locale Star Night a Viterbo e la discoteca Due Cigni a Canepina, nonché di un giro stabile di consegne di droga a domicilio''. Ma non solo. Gli associati avrebbero avuto disponibilità di luoghi in aperta campagna dove nascondere al meglio le decine e decine di dosi di cocaina: tagliate e imbustate, le avrebbero nascoste all’interno di barattoli con del riso e poi sotterrate.





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