di Monica Di Lecce
VITERBO – ''In un momento in cui c’è chi semina odio, noi raccogliamo patate''. Sorride e la butta in battuta Giulio Cuore, presidente di ''Ospita'', il centro di prima accoglienza che ospita i 36 richiedenti asilo che da qualche giorno sono stati assunti regolarmente a Grotte di Castro e a San Lorenzo e hanno iniziato a lavorare come stagionali per la raccolta delle patate.
Non avendo trovato manodopera italiana, il Ccorav, consorzio cooperativo ortofrutticolo dell’Alto Viterbese si è affidato ai migranti del Cas.
''Dopo un colloquio iniziale – spiega Giulio Cuore – hanno effettuato le visite mediche. Giudicati tutti idonei sono stati muniti di vestiario anti-infortunistico e da fine luglio hanno iniziato a lavorare dopo aver firmato il loro primo contratto d’assunzione''.
Guadagneranno 62,4 euro al giorno come prevede l’integrativo provinciale degli operai agricoli, per un mese di impiego. Non è escluso che terminata la raccolta e con la stagione della nuova semina alle porte, qualcuno di loro possa essere richiamato a lavoro.
''Stanno lavorando in diverse aziende agricole – spiega ancora Cuore – che poi conferiscono i raccolti alla cooperativa. ''Ospita'' ha verificato la regolarità del contratto, il rispetto delle norme antinfortunistiche, ma loro sono persone libere e come tali le lasciamo nel lavoro o in altre attività che si sentono di fare''.
Già perché la filosofia di ''Ospita'', che svolge la prima accoglienza nella Tuscia, è chiara: ''Noi non teniamo questi richiedenti asilo né parcheggiati né li obblighiamo a svolgere iniziative varie – continua il presidente Giulio Cuore – ma cerchiamo di valorizzare le loro aspirazioni e di conciliarle con le esigenze del territorio''.
Ed ecco allora che c’è chi si impegna nel lavoro e chi nello sport, chi nella cultura e chi nei lavori socialmente utili.
Ad Acquapendente, Onano e Proceno, per esempio, i richiedenti asilo sono attivi nei lavori socialmente utili. Ad Acquapendente hanno curato il parco Rufeno. A Proceno invece gestiscono il campo sportivo. Per aiutarli nell’inserimento lavorativo, la ''Ospita'' ha anche promosso una cooperativa, “Opera 17” che da un anno fa prima formazione. Chi non si impegna nel lavoro, spicca nello sport o in altri campi.
''E’ notizia di oggi (ieri per chi legge ndr.) – svela Giulio Cuore – che uno di loro è stato premiato in una rassegna di poesia e che i suoi versi saranno pubblicati. ''Ospita'' ha anche una società sportiva, riconosciuta dal Coni con la quale alcuni di loro stanno partecipando ad alcune maratone. Altri giocano come calciatori in società dilettantistiche del territorio''.
''Ospita'' attualmente segue 260 i richiedenti asilo. ''Nei nostri centri c’è un’equipe disciplinare molto preparata – continua Cuore – sia da un punto di vista sanitario, per quanto riguarda prevenzione e controlli, sia da un punto di vista legale. Alcuni dei ragazzi hanno già avuto il parere della commissione. Per alcuni è positivo e quindi passano al centro di seconda accoglienza, per altri negativo e quindi preparano il ricorso''.
''La nostra filosofia – conclude il presidente di Ospita – è di tenere accesa la luce dell’impegno in qualunque settore, sia esso lavorativo, sportivo e tempo libero, perché l’impegno allontana tentazioni e cattive compagnie''.