ANNO 14 n° 111
Cupinoro, danni erariali per 4,7 milioni
L'indagine è della Finanza di Civita Castellana delegata da Corte dei Conti
12/02/2014 - 10:22

E’ di 4,7 milioni di euro il danno erariale accertato dalla Guardia di Finanza di Civita Castellana inseguito agli accertamenti disposti dalla Corte dei Conti per accertare la gestione della società Bracciano Ambiente Spa, interamente partecipata dal Comune di Bracciano e amministratrice della discarica di Cupinoro dove fino al 31 gennaio hanno conferito i rifiuti numerosi comuni della provincia di Roma. E infatti da febbraio i rifiuti dell’area braccianese arrivano a Viterbo.

I finanzieri hanno accertato specifiche irregolarità commesse da ben 169 soggetti e 19 enti locali a vario titolo coinvolti riconducibili al mancato pagamento di interessi moratori da parte degli enti conferenti rifiuti nella discarica di Cupinoro; un rilevante debito accumulato dal Comune di Bracciano nei confronti della partecipata Bracciano Ambiente Spa, costituita “in house” (ente locale che, tra l’altro, proprio in ragione della sua partecipazione totalitaria nella Bracciano Ambiente Spa ne ometteva anche “controllo analogo”), spese per cessioni di crediti ad istituti bancari e/o finanziari sostenute dalla Bracciano Ambiente Spa per sopperire ad esigenze di liquidità causate da ritardi nei pagamenti da parte degli Enti locali conferenti rifiuti presso la discarica di Cupinoro.

I soggetti coinvolti si sono visti notificare atti di messa in mora per il danno patrimoniale arrecato: gli atti riguardavano 37 tra sindaci e commissari prefettizi, avvicendatisi nel periodo 2008 - 2012, nei comuni di Anguillara Sabazia, Bracciano, Campagnano di Roma, Canale Monterano, Capena, Cerveteri, Fiano Romano, Formello, Ladispoli, Magliano Romano, Manziana, Mazzano Romano, Morlupo, Riano, Rignano Flaminio, Sacrofano, Santa Marinella, Trevignano Romano e l’Unione dei Comuni Valle del Tevere di Soratte.

Recentemente, la Bracciano Ambiente Spa è stata oggetto di attenzione mediatica per i fatti connessi alla chiusura della discarica di Malagrotta ed il trasferimento di rifiuti provenienti da Roma capitale proprio a Cupinoro, sebbene la volumetria di quest’ultima fosse in fase di saturazione. La vicenda era sorta in seguito alla situazione di grave criticità nella gestione dei rifiuti urbani nel territorio della provincia di Roma, per il cui superamento veniva disposto l’utilizzo fino al 31/12/2013 dello spazio di conferimento disponibile presso la discarica di Cupinoro, nel limite della volumetria massima di 20.000 tonnellate per lo smaltimento dei rifiuti urbani trattati provenienti dai Comuni di Roma Capitale, Fiumicino, Ciampino e Stato Città del Vaticano”, prontamente messi al bando e requisiti alla società. Contro la disponibilità data dalla società Bracciano Ambiente Spa al recepimento dei rifiuti della Capitale erano insorte la cittadinanza locale e le associazioni ambientaliste, ulteriormente allarmate dalla successiva conoscenza di uno studio di fattibilità attestante la volontà di ampliare la discarica di Cupinoro fino a 4.800.000 tonnellate, trasformando, di fatto, il sito in una nuova Malagrotta.

Oggi, come noto, la discarica di Cupinoro non riceve più rifiuti, parte dei quali vengono sversati nella provincia di Viterbo.





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