ANNO 14 n° 115
''Covid e infortuni sul lavoro: sfondato il tetto dei cento contagi''
Il segretario generale della Uil Viterbo Giancarlo Turchetti: ''In un mese 55 denunce in pił'
25/11/2020 - 16:21

VITERBO - ''Passano da sessantasette a 122 le denunce di infortunio sul lavoro da Covid 19 nel nostro territorio. Praticamente 55 contagi in più da un mese all'altro. E' il segno che sta lasciando la seconda ondata della pandemia sulle lavoratrici e sui lavoratori della nostra provincia''.

Lo dice Giancarlo Turchetti, segretario generale della Uil di Viterbo, presentando il focus relativo agli infortuni sul lavoro nella Tuscia nei primi dieci mesi dell'anno.

''Rispetto al nostro approfondimento di settembre – spiega Turchetti – i numeri dell'Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro su dieci mesi certifica che altre 35 donne e altri 20 uomini hanno contratto il virus lavorando. Nei nove mesi precedenti erano state 39 le denunce al femminile, 28 quelle al maschile. L'impennata registrata nel mese di ottobre porta il totale dei contagi nell'area della Tuscia a 74 tra le donne e a 48 tra gli uomini. Una cifra questa che pesa per il 4,1 per cento sui contagi di tutto il Lazio. Complessivamente sono infatti 2934 le infezioni contratte sul lavoro in tutta la regione: A Roma e nella sua provincia sono state 2367, a Frosinone 185, a Rieti 134 e a Latina 126. Da nord a sud del Paese i numeri corrono rapidamente verso le centomila unità: ad oggi sono quasi 67mila le segnalazioni raccolte dall'Inail in Italia, 322 quelle con esito mortale. Nel Lazio i lutti sono 17: 14 a Roma e provincia, 2 nel territorio pontino e una in Ciociaria''.

''Tornando alla nostra area – prosegue l'esponente sindacale – l'analisi dei contagi professionali per fascia di età ci dice che la più esposta in questi ultimi dieci mesi è stata quella tra i 50 e i 64 anni con 55 denunce, segue quella tra i 35 e i 49 anni con 36 segnalazioni, 26 se ne sono invece registrate tra i diciottenni e i trentaquattrenni e cinque tra gli over 64. Infermieri, medici, operatori socio assistenziali e sanitari restano le professionalità esposte al Sars-Cov-2''.

''Il nostro approfondimento territoriale – conclude Turchetti – registra lo sfondamento delle cento unità dei contagi sul lavoro. Evidenzia poi una maggiore esposizione delle lavoratrici ai rischi quotidiani della pandemia sul lavoro. Un panorama inquietante, insomma, considerando anche il numero totale degli infortuni mortali in tutto il Paese che da gennaio a settembre sono stati 927. E che nonostante il lockdown, sono già 147 in più rispetto allo stesso periodo del 2019, quando se ne erano registrati 780. Tutto ciò deve spingere il governo e le istituzioni ad aumentare le tutele per i lavoratori e le lavoratici attraverso la realizzazione di una nuova cultura della salute e sicurezza sul lavoro''.







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