ANNO 14 n° 110
''Cotral, la colpa č degli autisti''
All'incontro coi sindaci, i vertici dell'azienda replicano convinti
''Abbiamo cambiato turni e orari per legge ma a qualcuno non va bene''
14/01/2016 - 02:31

di Andrea Arena

VITERBO – ''Certe cose non ce le possiamo più permettere. E' finita l'epoca degli orari cuciti su misura in base alle singole esigenze territoriali, idem per le turnazioni di lavoro''. Così Amalia Colaceci, la biondissima presidente di Cotral, una donna di contenuti. Perché qui, in sala Pasolini di Palazzo Gentili, deve spiegare di fronte ad una ventina di sindaci della provincia di Viterbo, e di dirigenti scolastici, e persino di studenti, perché sia successo tutto questo casino. Specie da quando, anno nuovo, è entrato in vigore il rinnovato orario dei pullman regionali.

Già, perché il trasporto su gomma non funziona. Specie da quando è entrato in vigore il nuovo orario, anno nuovo, e gli impicci tra pendolari e, soprattutto, studenti si sono intensificati. Per questo i sindaci si sono innervositi (eufemismo), per questo il presidente della Provincia Mauro Mazzola, su impulso del consigliere regionale Panunzi e, anticipando la Prefettura, ha organizzato questo incontro. Talmente tanto affollato da essere spostato dalla sala Benedetti del piano terra., all'augusta sala Pasolini (quella consigliare) del secondo piano.

Insieme a Colaceci, anche l'amministratore delegato dell'azienda Arrigo Emilio Giana. E naturalmente Panunzi, che da presidente della sesta commissione regionale (che si occupa anche di Trasporti) e da viterbese, ci tiene a fare bella figura. I sindaci, dal canto loro, ci sono tutti, almeno quelli più incasinati: da Angelelli (Civita Castellana) a Soldatelli (Nepi), passando per Caci (Montalto), Cimarello (Montefiascone), Giovagnoli (Ronciglione), Grasselli (Vignanello), Moneta (Canepina), Porri (Vasanello), Pucci (Canino) e tanti altri. Per Viterbo, l'assessore Alvaro Ricci. Quello che mancava invece era l'assessore regionale Michele Civita, che benché annunciato ha spedito in queste lande desolate il funzionario Nicola Passanisi. Per la prefettura, invece, c'era il signor Caputo.

Mazzola, in apertura, ha spiegato: ''Siamo sui giornali da giorni, è successo qualcosa che non doveva succedere. Me lo dicono i sindaci, ma anche i cittadini. Quello che è successo, va risolto. Punto e basta''. E Panunzi, di sponda e col coraggio tipico dei canepinesi: ''Sono in contatto con sindaci e cittadini. Ho una scheda, in continuo aggiornamento, su disservizi e segnalazioni. Da questa riunione dobbiamo uscire non con delle soluzioni miracolose, perché i miracoli non appartengono a nessuno, ma con un cronoprogramma che, secondo i tempi, possa risolvere i problemi''.

La palla passa allora alla Colaceci. Fin troppo grintosa nello spiegare come Cotral abbia cambiato regime rispetto al passato (''In questo momento il nostro compito è fare un'azienda efficiente, che fornisca servizi efficienti''), che ci sia il bilancio da tenere d'occhio (''Abbiamo chiuso in pareggio, mentre prima, con 40 milioni di passivo, non si poteva investire''), che altri mezzi sono in arrivo (''415 bus nuovi, 122 entro la primavera: era dal 2007 che Cotral non immetteva vetture nuove nella flotta''). Ma soprattutto, Colaceci cerca di spiegare, senza essere affatto intimorita dalla platea numerosa e variegata, le ragioni di questo scompiglio.

''Il nostro compito è di creare un'azienda efficiente che fornisca un servizio efficiente – spiega – Dovevamo riorganizzare i turni, e cambiare una condizione in cui i turni soppressi quotidianamente erano duecento, nei 48 depositi che abbiamo sparsi per la regione, senza che necessariamente lo sapesse la sede centrale. Oggi, con i nostri tagli, siamo a 163 corse soppresse, ma in modo ponderato, inserito nelle reali capacità dell'azienda, tenendo fuori i giorni feriali e gli orari di punta laddove possibile''. Come dire: oggi la riorganizzazione di Contral e con giudizio, mentre prima era affidata al caso, ''random'', come dice la Colaceci.

E qui veniamo ai presunti colpevoli. Secondo la presidente, infatti, il taglio (''proposto dall'azienda, per la prima volta'', ci tiene a sottolineare) è andato a scompigliare le abitudini degli autusti: ''La nuova turnazione – dice – non sempre è stata eseguita dagli autisti. C'è da dire che prima alcune variazioni venivano effettuate senza neanche avvertire la sede centrale. Per fare esempio: non abbiamo inserito le corse studentesche per Corchiano perché non sapevamo neanche che esistessero…''

Insomma, mentre la Cgil minaccia scioperi, la presidente individua dei responsabili: ''Ai lavoratori abbiamo detto, nel corso dei recenti colloqui coi rappresentanti sindacali, che il paese di Bengodi è finito, che se coi nuovi turni c'è da fare qualche sacrificio lo debbono fare tutti, sia l'azienda che vuole tornare ad essere competitiva sul mercato, sia i dipendenti. Che spesso costringono pendolari e studenti ad adeguarsi ai loro comodi''.

Anche se, precisa la Colaceci supportata anche dal dirigente dell'assessorato regionale Nicola Passinisi ''gli utenti non debbono subire questi nostri cambiamenti interni. E laddove Cotral ha sbagliato, per esempio sui bus per gli studenti, siamo i primi ad analizzare le singole situazioni e a tentare di porvi rimedio''. Magari in orario.





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