ANNO 14 n° 115
Costretto a bere liquidi per più di un mese dopo un cazzotto in faccia
A processo l’aggressore
14/03/2018 - 06:13

VITERBO - 45 giorni costretto a bere liquidi a causa di un cazzotto ricevuto in pieno volto. Una lite violenta scoppiata al di fuori dal circolo Arci in via della Pila a Viterbo, tra due uomini, che è finita prima in ospedale e poi in tribunale.

Ad avere la peggio B., finito a terra, in stato di semi incoscienza, dopo un forte colpo al volto ben assestato.

''C’era sangue ovunque, era completamente ricoperto. Ho visto quando il pugno lo ha raggiunto. Lo ha sbalzato a terra e sono corso da lui per aiutarlo'' spiega in aula un testimone oculare. A processo per quell’aggressione, avvenuta ormai circa sette anni fa, un uomo di mezza età, che verrà ascoltato alla prossima udienza fissata a giugno.

In aula, intanto, parla il medico chirurgo che ha operato la vittima una settimana dopo l’aggressione: ''Aveva fratture periorbitali che investivano gran parte dello zigomo: quel colpo ha compromesso olfatto e vista, creando delle conseguenze permanenti''.

Ma non solo: l’uomo, presente in udienza accompagnato dalla polizia penitenziaria perché detenuto, avrebbe totalmente perso la sensibilità alla bocca.

''Interventi del genere hanno un decorso molto lungo – conclude il medico specialista in chirurgia maxillo-facciale - non è detto che la sua situazione possa, con il tempo migliorare''.

Si tornerà in aula tra tre mesi.






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