ANNO 14 n° 116
Corteo antinucleare: ''Giù le mani dal referendum''
Oltre duecento persone hanno sfilato con striscioni e slogan
26/04/2011 - 17:08

Oltre duecento persone hanno partecipato a Montalto di Castro alla manifestazione antinucleare promossa, in occasione del 25° anniversario del disastro di Chernobyl, dai Radicali Italiani insieme alle Associazioni Etruria Radicale, Radicali Maremma e il Comitato Antinucleare della cittadina costiera, con il supporto dell'amministrazione comunale.

Il corteo che si è snodato per le vie di Montato era aperto da uno striscione con la scritta “Referendum, dibattito, democrazia’’. I manifestanti, tra i quali il segretario nazionale di Radicali Italiani Mario Staderini e il senatore radicale Marco Perduca, segretario della Lega internazionale antiproibizionista, hanno scondito lo slogan “no al nucleare, vogliamo votare”. Numerosi anche i riferimenti “alla difesa del diritto al referendum previsto dall’articolo 75 della Costituzione”.

I manifestanti sono infine ricevuti dal consiglio comunale di Montalto di Castro,, che ha approvato all'unanimità una delibera con cui si chiede al Governo “di rinunciare al piano nucleare e alla Rai di garantire l'informazione sul referendum sino ad oggi negata”.

A margine della manifestazione il Segretario di Radicali Italiani Mario Staderini ha dichiarato: “Con il referendum di venticinque anni fa abbiamo evitato che l'Italia si ritrovasse, qui a Montalto, con le stesse centrali di Fukushyma. Oggi che il nucleare non conviene economicamente e non risolve il fabbisogno di energia. Il referendum è un'occasione storica per imporre una nuova politica energetica basata sulla sicurezza, il risparmio, l'efficienza e le rinnovabili. Per questo, come sempre è accaduto nella storia italiana, vogliono disinnescare l'istituto referendario demotivando il voto con leggine azzeccagarbugli e impedendo grazie a Raiset che i cittadini siano informati”.

Secondo Staderini, “se ci fosse un vero dibattito sul nucleare non si potrebbe evitare di parlare anche delle politiche energetiche italiane e delle oligarchie che le condizionano a loro esclusivo vantaggio. Allo stesso modo, parlare di acqua e di servizi pubblici locali significherebbe aprire il vaso di Pandora del consociativismo municipale e degli imprenditori d’area cui si vuole affidare la cogestione dei miliardi di investimenti pubblici nel settore idrico. E’ la conoscenza quello che davvero temono”.

Infine Staderini ha detto: “Berlusconi si metta l'anima in pace, il referendum si terrà, a meno che i giudici della Cassazione non ripetano blitz come quelli con cui la Corte Costituzionale non ammise tanti referendum in realtà legittimi”.

Duro anche il commento del senatore Perduca: “Il Senato – ha affermato - ha approvato un emendamento che non abolisce affatto il nucleare in Italia, ma stabilisce una moratoria di cinque mesi. Quindi non ci sono i presupposti per annullare il referendum del 12 e 13 giugno prossimo''.

''E' indispensabile - ha aggiunto Perduca - fare informazione sia sull'emendamento che sui contenuti del referendum. Non e' possibile che il servizio pubblico, cioe' la Rai, continui a far passare solo il messaggio del presidente del consiglio Silvio Berlusconi, secondo cui il referendum e' superato''.

Ad avviso di Perduca, il governo ha stabilito la moratoria sul nucleare per approfondire i temi della sicurezza, ''ma finora non ha coinvolto ne' gli esperti del Cnr ne' quelli dell'Onu e dell'Unione Europea. Non si capisce quindi con chi intendano approfondire l'aspetto fondamentale della questione, cioe' la sicurezza degli impianti''.

Infine, il parlamentare radicale ha ribadito che spetta solo agli italiani ''con un si' o con un no, scegliere tra le centrali nucleari o una vera politica energetica basata sul risparmio, la sicurezza, le fonti alternative e rinnovabili''.

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