ANNO 14 n° 88
''Coronavirus, pronti a ogni evenienza''
I vertici della Asl ieri in Consiglio comunale: ''Non c'č motivo di andare in giro con le mascherine''
07/02/2020 - 06:58

VITERBO - Coronavirus, la Asl è attrezzata per affrontare ogni evenienza. E’ quanto spiegato ieri al consiglio straordinario aperto richiesto dalla Lega, dal direttore generale Daniela Donetti e dal suo staff.

''Abbiamo attivato immediatamente l’unità di crisi collegata h24 a quella di Regione e Ministero – ha detto Donetti - . E’ composta da direttore sanitario, direttori dei presidi, direttore dell’unità operativa malattie infettive, direttore del pronto soccorso, direttore del dea, il direttore delle cure primarie, risk manager aziendale, responsabile per le profilassi per le malattie infettive, disaster manager, infermiere epidemiologo''.

''Subito, in base alle indicazioni regionali e nazionali, una settimana fa abbiamo emanato la prima procedura operativa interna - ha aggiunto il direttore sanitario Antenella Proietti -. Stamattina (ieri, ndr) si è svolta una nuova riunione dell’unità di crisi proprio perché Ministero e Regione emanano aggiornamenti continuamente, noi in maniera flessibile e rapida dobbiamo adeguarci. Siamo in allerta ma il virus in Italia non sta circolando, dobbiamo essere pronti a far fronte a casi sospetti senza allarmismi, neanche tra gli operatori sanitari. Lavoriamo con tranquillità''.

''Esiste in Italia un sistema che ci invidiano di gestione e sorveglianza delle malattie infettive che viene attivato in caso di rischi – ha aggiunto Silvia Aquilani, responsabile aziendale per la profilassi delle malattie infettive. In Cina i casi gravi sono una minoranza rispetto a casi infettivi. Numeri di morti è basso. Per quanto riguarda l’Italia, non c’è motivo di andare in giro mascherati: il ministro della Salute ha messo in piedi una task force in tempi brevissimi e la Regione Lazio è stata la prima a emanare una circolare operativa sua aspetti più contingenti per mettere in atto un protocollo di intervento''.

E’ intervenuto anche il direttore del Pronto soccorso Daniele Angelini: ''Abbiamo stilato un manuale operativo per trattare i possibili casi. All’arrivo del paziente gli operatori fanno tre domande: quali sintomi presenta, da quanto si presentano e da dove viene. In caso di sospetto Coronavirus, operatore e paziente si mettono le mascherine. il soggetto viene subito isolato in una apposita sala dove si procede al prelievo delle secrezioni delle vie respiratori. I campioni vengono spediti a Roma all’ospedale Spallanzani. Se il caso viene confermato, procediamo al ricovero sempre allo Spallanzani. Se non ci sono possibilità, presso le malattie infettive di Belcolle. Il ricovero deve essere fatto nel più breve tempo possibile, con contatti minimi e in isolamento''.

''Il tasso di letalità del Coronavirus è basso, alto invece è il tasso di diffusività – ha spiegato Luciano Caterini, direttore dell’unità operativa malattie infettive -. A Belcolle abbiamo a disposizione 8 stanze con caratteristiche di isolamento per via area e una destinata a restare sempre libera. Quando c’è una epidemia di un nuovo virus entrano in gioco tante variabili, i sintomi non sono così tipici. C’è da fare molto per l’approccio terapeutico e per il vaccino, ci vogliono mesi. Noi siamo attrezzati. Mi sento di dire di lanciare un messaggio positivo, siamo pronti a ogni evenienza che spero non arrivi''.

Per i medici di medicina generale, c’era il dottor Michele Fiore: ''Il nostro compito è importante per quanto riguarda l’allarmismo. A noi i pazienti chiedono di tutto, da patologie semplici a complesse. In questo momento il compito nostro è diffondere notizie più certe possibili. Cercando evitare situazioni fuorvianti. Siamo tranquilli''.






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