VITERBO - Riceviamo e pubblichiamo:
''Altra ennesima circolare dispositivo di attenzioni a cui il sistema carcere deve far fronte per scoraggiare la possibilità di contatto con il “coronavirus” covid-19.
Non si è ancora compreso che in questa fase bisognerebbe sospendere ogni attività con l’esterno intramurario tranne il personale che deve operare ovvero polizia penitenziaria e gli organismi presenti a tutela della salute e del trattamento.
Non è possibile affollare i settori colloqui famiglia, mantenere tutte le attività scolastiche ecc che prevede accesso di personale esterno ogni giorno, mettendo a rischio un'area perimetrale che dovrebbe essere salvaguardata al fine di evitare il peggio.
Invece abbiamo un'Amministrazione Penitenziaria che non ha ben compreso quale sia la realtà e difficoltà in cui si sta lavorando, forse si pensa che evitare situazioni emergenziali possano essere limitati da logiche di prevenzione seppur giuste sono messe a rischio dalla mancanza di coraggio a sospendere ogni attività se non indispensabile alla vita dei reclusi e di chi deve operare all’interno delle carceri.
Speriamo che almeno il coronavirus non le abbia lette così saprà cosa fare per evitarle!!!''
La segreteria regionale Lazio dell'Uspp, unione sindacati polizia penitenziaria