ANNO 14 n° 111
Convegno sul ruolo del medico radiologo
Domani venerdì 26 all’aula magna dell’ateneo della Tuscia
25/09/2014 - 11:02

VITERBO - Contribuire a definire il rapporto oggi esistente tra radiologia, clinica, organizzazione e tecnologia. È questo il tema che sarà trattato nel corso della quinta edizione delle Giornate radiologiche viterbesi, in programma domani, venerdì 26 settembre, presso l’aula magna dell’Università della Tuscia.

Il convegno, organizzato dalla Società italiana di radiologia medica, con il patrocinio della Ausl di Viterbo, è ormai diventato uno degli appuntamenti formativi tra i più apprezzati nella Regione Lazio che mette a confronto gli specialisti di questo ramo specifico della medicina con diverse figure professionali ai quali il corso (accreditato Ecm) è rivolto.

''La radiologia in questi ultimi decenni per motivi complessivi e variamente integrati - spiega il responsabile scientifico delle giornate e direttore dell’unità operativa di Radiologia di Belcolle, Enrico Pofi - viene sempre più spesso considerata come una mirabile espressione della tecnologia piuttosto che come scienza medica. Si rischia di non valutare l’atto radiologico in maniera corretta e cioè come un processo ‘medico’ che, attraverso l’integrazione del ragionamento clinico con l’informazione tecnologica, contribuisce spesso in maniera determinante a definire il corretto inquadramento diagnostico, il migliore iter terapeutico e conseguentemente a migliorare l’outcome del paziente”.

Nel corso della giornata, nelle diverse sessioni di lavoro, verranno analizzati e approfonditi i punti di incontro tra i diversi ambiti della radiologia.

''In particolare – conclude Pofi - verranno valutate alcune caratteristiche che sono alla base della ‘slow medicine’. Aspetti prettamente clinici, tesi a sottolineare lo stato dell’arte della diagnostica per immagini in ambiti specifici. Infine, parleremo dei rapporti esistenti tra medico radiologo, paziente e tecnologia: rapporti in cui la tecnologia deve essere sempre interpretata come utile strumento e non come finalità''.

 






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