ANNO 14 n° 116
Convegno su ''La riproduzione del Santo Sepolcro nell’Occidente Medievale''
Sabato 18 aprile al Teatro Boni di Acquapendente
16/04/2015 - 11:54

ACQUAPENDENTE - Sabato 18 aprile 2015 il Teatro Boni di Acquapendente, a partire dalle ore 10.00, ospiterà il IV Convegno di Studi su “Tempo, Modello, Misura. La riproduzione del Santo Sepolcro nell’Occidente Medievale”, a cura di Renzo Chiovelli Presidente del C.I.S.Sa.S. Centro Internazionale di Studi sul Santo Sepolcro.

Le due sezioni di questo IV convegno affronteranno il tema delle influenze che il Santo Sepolcro di Gerusalemme ha esercitato, sotto molteplici punti di vista, sulle copie di edicole, chiese e ‘rotonde’ dell’Occidente medievale, oltre a presentare i consueti aggiornamenti circa i rilievi, le analisi e gli studi che si continuano a condurre sull’antica copia di Acquapendente.

Tra i relatori italiani e stranieri che parteciperanno al IV convegno figurano Maria Losito, recente autrice di un volume sull’Anastasis del Santo Sepolcro e le sue copie; Reinhard Rupert Metzner della Humboldt-Universität di Berlino, che ha approfondito i rapporti politici e religiosi della copia aquesiana con l’Impero e la Chiesa; Antonio Cassanelli, segretario del Centro Diocesano di Sindonologia «Giulio Ricci» di Roma, che ricorderà, nel ventennale della scomparsa, come l’illustre sindonologo mons. Giulio Ricci abbia mosso le sue prime ricerche sulla sindone proprio quando era arciprete del Santo Sepolcro di Acquapendente; inoltre le relazioni dei membri del CISSaS, Renzo Chiovelli, Sandra Pifferi e Annalisa Ruggeri, illustreranno le influenze che le microarchitetture del Santo Sepolcro hanno esercitato sulle reali copie architettoniche, oltre allo studio dei proporzionamenti, dei rapporti metrologici e delle derivazioni dagli aspetti liturgici e sensoriali che possono aver influito sulla elaborazione della copia aquesiana.

Al termine del convegno, verranno presentati gli atti del I° Convegno Internazionale di Studi sul Santo Sepolcro: “Il sacello della cattedrale di Acquapendente. Tra Canterbury e Roma, la copia più antica del Santo Sepolcro”, a cura di Renzo Chiovelli, con contributi di Fernando Bilancia, Renzo Chiovelli, Mordechay Levy, Sandra Pifferi, Caterina Zannella. Presenteranno gli atti Daniela Esposito, Direttore della “Scuola di specializzazione in beni architettonici e del paesaggio” della “Sapienza” Università di Roma; Alberto Satolli, Presidente ISAO Istituto Storico Artistico Orvietano e Raffaele Davanzo, dell’ISAO.

I convegni del C.I.S.Sa.S. sono iniziati nel 2012, con “Il sacello della cattedrale di Acquapendente. Tra Canterbury e Roma, la copia più antica del Santo Sepolcro”, in cui il confronto tra studiosi italiani e stranieri mirava a fare luce, mediante nuove ricerche, sulle origini e le vicissitudini storiche della basilica e, in particolare, dell’edicola aquesiana del Santo Sepolcro, pervenendo all’opinione, ormai condivisa da tutti i maggiori studiosi dell’argomento, che quella aquesiana possa

essere ritenuta la più antica copia rimasta dell’originario sacello gerosolimitano. Nel corso del II convegno, tenutosi nel 2013, l’attenzione veniva spostata su “Le cripte del Santo Sepolcro di Acquapendente e del Santissimo Salvatore al Monte Amiata nell’ambito delle cripte ad oratorium della Tuscia”. Il modello di cripta romanica a navate, portato nel territorio dal monumentale esempio dell’abbazia amiatina e diffusosi nel corso del XII secolo in tutta la Tuscia, era infatti stato adottato anche nel caso della ricostruzione della basilica di Acquapendente (1149), come prezioso scrigno dell’originario sacello del X secolo. Il III convegno di studi, tenutosi nel 2014, affrontando il tema de “Le copie del Santo Sepolcro in Italia”, è partito da come sia da ritenere diverso il concetto di copia che vigeva nel Medioevo rispetto a quello odierno, come esso possa essere cambiato sia nel corso del tempo e sia nello spazio, quali significati possano assumere i termini di ‘copia’, ‘mimesi’, ‘imitatio’, ‘modello’, ‘rappresentazione’, ecc. Sono seguite le esposizioni dei più avanzati studi sulle principali copie che, dall’alto Medioevo sino alla prima età moderna, sono state erette nella penisola italiana.

 






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