ANNO 14 n° 114
Convegno ''Antiriciclaggio, dalla teoria alla pratica''
Dedicato ai professionisti fiscali in corso alla Camera di Commercio
19/11/2015 - 15:55

VITERBO - ''Negli ultimi 24 mesi abbiamo visto crescere gli adempimenti obbligatori e di responsabilità attribuiti ai professionisti sul fronte dell’Antiriciclaggio. Più recentemente, il cosiddetto decreto ‘Sblocca Italia’ ha suscitato molte reazioni da parte delle associazioni professionali. Il tema della lotta all’evasione e al riciclaggio continua a essere oggetto di forte dibattito anche in questi giorni: l’innalzamento della soglia di utilizzo dei contanti fino a 3.000 euro, proposto nell’ultima legge di stabilità al fine di incentivare i consumi, impatta con tutte le sue attuali incertezze sulla normativa antiriciclaggio, ponendola potenzialmente in uno stato di continua modifica a cui i professionisti nel quotidiano devono far fronte'', commenta Vito Ziccardi, Amministratore Delegato di Alavie a margine del workshop ''Antiriciclaggio, dalla teoria alla pratica'' rivolto ai professionisti fiscali e tributari viterbesi.

''Anche sul piano internazionale il tema è nell’occhio del ciclone: a inizio giugno è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il nuovo Regolamento Antiriciclaggio e a questo punto gli Stati membri hanno tempo fino al 26 giugno 2017 per recepirlo'', prosegue Ziccardi.

''Il rischio è che - per poter essere conformi alle normative antiriciclaggio - gran parte delle risorse degli studi vengano impegnate ad esaurire gli obblighi burocratici, a discapito delle attività inerenti ai clienti'', prosegue Ziccardi. ''Dall’altra parte, secondo l’ultimo Quaderno dell'Antiriciclaggio di Banca d’Italia, relativo al primo semestre del 2015, solo il 3,8% delle segnalazioni complessive di operazioni sospette arriva dai professionisti. Significa che c’è ancora tanto lavoro da fare. Crediamo che la chiave di volta sia nella semplificazione, che può essere abilitata dalla formazione'', conclude Ziccardi.

Secondo l’amministratore delegato di Alavie, è ''necessario mettere in campo tecnologie, competenze e risorse adeguate per gestire la complessità di una normativa tanto controversa quale quella relativa all’antiriciclaggio, che richiede continui adeguamenti sia sul fronte nazionale che su quello internazionale. In questo senso, l’introduzione del nuovo regolamento europeo in materia genererà nuove incombenze per i professionisti, da affrontare opportunamente e con la giusta preparazione: è importante farsi trovare pronti. Questo però implica necessariamente anche una nuova apertura e flessibilità da parte dei commercialisti. Certamente, la consapevolezza dei costi che il mancato adempimento può portare con sé deve essere una spinta a investire in formazione e tecnologie per conseguire il necessario adeguamento alle normative. Eventuali sanzioni in caso di controlli da parte della Guardia di Finanza, oggi sempre più frequenti, sono infatti un rischio da cui è necessario proteggersi: una valutazione dei costi-benefici degli adeguamenti è quanto mai opportuna oggi per i professionisti. Oltretutto, con la Voluntary Disclosure ed il reato di Autoriciclaggio, queste norme diventano importanti per un numero sempre maggiore di contribuenti e quindi dei loro consulenti fiscali e legali: essere preparati in materia e svolgere tutti gli adempimenti con puntualità diventa così sempre più importante per la qualità del servizio offerto alla clientela''.

Secondo un’indagine condotta da Alavie e presentata lo scorso anno, nel nostro Paese manca ancora una cultura della formazione continua tra i professionisti: il 75% di essi ha dichiarato di non fare formazione e solo il 3% adotta, per esempio, misure di controllo in tema di antiriciclaggio. ''Gli eccellenti riscontri dei workshop che stiamo organizzando a livello nazionale ci incoraggia a pensare che questa tendenza possa essere modificata in un futuro non troppo lontano'', commenta Ziccardi.






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