VITERBO – Senza patente, a bordo di una Wolkswagen Golf seminò il panico per le vie del centro storico sottraendosi a un alt della polizia. Poi, inseguito dalle volanti, imboccò la superstrada a tutta velocità in direzione Orte, percorrendo dei tratti contromano e, con una brusca manovra, investì un poliziotto. Era il 5 giugno scorso e ieri, a distanza di pochi mesi, arriva la decisione del giudice sul futuro del giovane 28enne, recluso da allora nel carcere di Mammagialla.

''Questo ragazzo ha bisogno di cure specifiche che, all’interno di una casa circondariale, non può ricevere – si legge nella sentenza - le sue azioni non mostrano la maturità di una persona della sua età, non sa valutare le conseguenze dei propri comportamenti e, come ha sottolineato il dottor Alberto Trisolini nella sua perizia, è incapace di intendere e di volere e socialmente pericoloso’’.

Per questo non può tornare in libertà, ma non può nemmeno rimanere in carcere: per il 28enne si apriranno quindi le porte di una Rems, una residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza, dove potrà intraprendere un percorso riabilitativo specifico della durata di 2 anni. Solo in un secondo momento, quando si riuscirà a trovare una comunità di recupero disposto ad ospitarlo, potrà trasferirsi e completare il proprio programma terapeutico in libertà vigilata.

Ad attendere il giovane, un lungo percorso di riabilitazione, in attesa di giudizio per altri processi in piedi tra il tribunale di Viterbo e Terni: il 28enne, infatti, avrebbe collezionato, nei mesi scorsi numerose ‘’ragazzate’’ che lo hanno fatto finire in manette.

Dopo l’inseguimento sulla E45 e il ferimento di un poliziotto, una duplice evasione dagli arresti domiciliari e ancora prima, nel marzo 2017, una fuga a bordo del Porsche del padre e una scampagnata a bordo di uno scooter senza assicurazione. Il tutto, va ricordato, senza essere in possesso della patente di guida.