ANNO 14 n° 111
''Contro la societą galera rompiamo il silenzio per non essere complici''
Stamani dalle 9 il sit-in davanti il tribunale del Comitato di Lotta Viterbo per protestare contro le violenze subite dai detenuti nel carcere Mammagialla
18/04/2019 - 06:48

VITERBO - Presunte violenze sui detenuti nel carcere Mammagialla, stamani, dalle ore 9, il sit-in di protesta del Comitato di Lotta Viterbo davanti al tribunale di via Falcone e Borsellino. Il luogo dell'iniziativa scelto dagli attivisti, che in questi giorni hanno tappezzato la città con vari manifesti per rendere partecipe la cittadinanza, non è assolutamente casuale. ''In questa città esiste un luogo in cui persone subiscono pestaggi, isolamento, torture che a volte portano alla morte – scrive il Comitato di Lotta Viterbo sulla sua pagina Facebook – ; le cure mediche sono negate e la somministrazione di psicofarmaci è quotidiana. Un lager isolato dal centro della città, lontano da occhi indiscreti e difficilmente raggiungibile anche da parenti e cari dei detenuti in cui solo nell'ultimo anno tre persone sono morte in circostanze poco chiare''.

''Il carcere viterbese – continuano – è considerato un luogo in cui ammassare i detenuti 'ingestibili'. Tra questi chi ha mostrato di non voler subire passivamente gli abusi e la violenza delle guardie e della burocrazia, chi ha problemi psichiatrici o di tossicodipendenza, stranieri. Ed ecco che il carcere appare distintamente per quello che è: un contenitore di marginalità sociali create da un contesto di guerra ai poveri - che genera guerra tra i poveri - con politiche sociali ridotte all'osso, sfruttamento sul lavoro, decreti sicurezza razzisti''.

''Cominciamo con un presidio di fronte al tribunale perché – spiegano gli attivisti – è qui che inizia il percorso che porta ad una cella. Il tribunale è il tempio in cui lo stato santifica il truffaldino rito della 'legge uguale per tutti' per applicare il 'diritto' strumento con cui stato e capitale si difendono da chi si ribella ad una vita di merda nella quotidianità di questo putrefatto sistema economico e sociale. In tribunale ha sede anche l'ufficio dei giudici di sorveglianza, in teoria responsabili del percorso 'rieducativo' dei detenuti, in pratica complici di quanto accade dentro quelle mura''. Il Comitato di Lotta Viterbo conclude: ''Il carcere non è la soluzione ma parte del problema. Contro la società galera rompiamo il silenzio per non essere complici''.

Lunedì erano invece scesi in piazza i sindacati di categoria delle sigle Sappe, Osapp, Uilpa, Sinacce, Fns Cisl, Uspp e Fp Cgil che hanno rivendicato la correttezza dell'operato della polizia penitenziaria denunciando al contempo la situazione di carenza di organico a Mammagialla con gli agenti costretti a turni di lavoro massacranti.






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