ANNO 14 n° 89
Confartiginato:
gli smartphone per combattere il falso
made in Italy
27/07/2016 - 10:07

 

VITERBO - ''Il fenomeno della contraffazione - scrive Stefano Signori, presidente Confartigianato -  che con 5 miliardi e 280 milioni di euro l’anno sottratti alle casse dello Stato, costituisce una delle piaghe principali che affliggono la nostra economia. In virtù della proposta sulla tracciabilità, ogni prodotto made in Italy, food e non-food, potrà essere tracciato con un’etichetta leggibile via smartphone. Le informazioni che vi si potranno leggere indicheranno luogo, soggetto e modalità di produzione nonché l’origine della materia prima utilizzata. Il sistema di tracciabilità descritto prevede l’uso di codici non replicabili.

Il lungo periodo - continua - di tempo intercorso tra la presentazione della prima proposta e la sua approvazione alla Camera (oltre tre anni) si è reso necessario per rendere il testo unificato compatibile con le normative europee onde evitare di ricevere lo stop dell’Ue come è già successo, ad esempio per la legge Reguzzoni sull’etichettatura dei prodotto tessili.

La normativa, che costituisce di fatto un sistema volontario di autocertificazione per le imprese, mette a disposizione di queste, in particolare le Pmi, appositi contributi affinchè si dotino di nuovi sistemi di etichettatura e certificazione basati su QR-code che i consumatori potranno leggere comodamente con il loro smartphone.

 I contributi potranno essere attribuiti a micro, piccole e medie imprese, a distretti produttivi, a forme aggregative di imprese, quali consorzi, anche in forma di società, a raggruppamenti temporanei di impresa, a contratti di rete, alle start-up innovative, nonché a imprese agricole e della pesca, per un impegno totale da parte dello Stato pari a 20 milioni di euro.

Il testo prevede sanzioni per gli inadempienti: sarà punito, in base all’art. 517 del codice penale, chi non appone etichette non veritiere.

Confartigianato - conclude - si era già espressa favorevolmente verso questo provvedimento che certifica la tracciabilità della filiera produttiva ed è garanzia per il vero made in Italy. L’efficacia di un sistema similare a quello previsto dal provvedimento in esame è già stato testato dall’Agenzia delle dogane tramite dati connessi ad un codice Qr-code posto sui prodotti che entrano nel mercato europeo, in modo da tracciarli''.

 






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