ANNO 14 n° 115
Con un cazzotto lo fa finire in ospedale
L’aggressione al Sacrario, ma gli amici lo difendono: ''Provocato dagli insulti''
15/07/2018 - 06:45

VITERBO – Con un cazzotto in pieno volto, gli provoca una frattura scomposta alla mascella e lo fa finire in ospedale. Per quell’aggressione a piazza del Sacrario, ora, M.L. è alla sbarra con l’accusa di lesioni gravi.

Poco più che ventenne e con la passione del pugilato nella tarda serata del 13 giugno del 2014, avrebbe reagito per difendere la sua ragazza e un piccolo gruppo di amici dalle provocazioni di S.C., finito a terra per il colpo ricevuto.

A difendere il giovane imputato, gli amici presenti quella sera, chiamati in aula come testimoni: ''Stavamo parlando sulle scalinate del Sacrario, era una serata tranquilla, fino a quando S., assieme a suo fratello, si sono avvicinati e hanno cominciato ad insultarci. Ne avevano per tutti: per noi ragazze, che hanno apostrofato come poco di buono. Per gli altri maschi del gruppo che hanno offeso con parole pesanti''.

Forse alimentato da un goccio di alcol in più nel corpo, S. si sarebbe poi avvicinato al pugile, scatenandone una reazione. Con una botta dritta al volto, lo avrebbe fatto cadere a terra.

''Un pugno o una manata. Non ho visto bene – ha sottolineato l’ex fidanzatina dell’imputato – con la coda dell’occhio ho visto il braccio di M. alzarsi, ma nulla di più''.

Tutti i testimoni della difesa pronti a giurare che si trattasse di un colpo a mano aperta, non di un pugno. Un colpo comunque che è costato alla vittima diversi giorni di prognosi e un intervento.

Si tornerà in aula il prossimo 22 novembre per l’esame dell’imputato e la discussione.






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