ANNO 14 n° 89
Maggioranza di nuovo in tilt sulle commissioni
Le minoranze pronte a bloccare l'elezione del presidente all'Urbanistica
04/07/2015 - 00:02

di Roberto Pomi

VITERBO - Terza commissione, la maggioranza si incarta. La rimozione di Francesco Moltoni comunicata in consiglio giovedì pomeriggio sta scatenando scompiglio dentro Palazzo dei Priori. Soprattutto per il metodo utilizzato e per il fatto che rischia di configurarsi come un rischioso precedente.

Se passa il principio che un capogruppo può togliere e inserire i consiglieri da una commissione all’altra  a proprio piacimento, si metterebbe l’intero sistema delle commissioni a rischio caos. Sta di fatto che il capogruppo di Oltre le Mura Maurizio Tofani ha tolto Moltoni dalla commissione Urbanistica per prendere il suo posto e lo ha spostato in commissione Cultura.

Una mossa che rischia di attivare un effetto domino. I consiglieri di minoranza hanno già comunicato al vicepresidente della terza commissione Gianmaria Santucci che se la questione non rientra e la composizione della commissione  non verrà discussa con tutti i consiglieri, compreso lo stesso Moltoni, sono pronti a uscire al momento del voto del presidente. E questo non vale tanto per la seduta già fissata di lunedì sia per quelle future, tenendo conto che la norma stabilisce che per l’elezione del presidente di una commissione occorre la presenza di due terzi dei membri.

Una posizione, quella delle minoranze, motivata dal fatto che il principio applicato da Tofani ''rischia di essere lesivo della dignità dei consiglieri''. A questo punto o si fa un passo indietro rispetto a quanto comunicato all’ultimo consiglio comunale o si rischia la paralisi.

Ma la maggioranza, con quest’ultima mossa, si è messa a rischio anche in quarta commissione, composta  da 11 consiglieri: 6 di maggioranza e 5 di opposizione. Ma tra i sei c'è Moltoni e Sergio Insogna. E’ facile capire che se la frattura dentro Oltre le Mura non dovesse sanarsi, cosa che pare piuttosto difficile, in commissione Cultura gli uomini di Michelini non avrebbero vita facile.





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