ANNO 14 n° 89
Cobalb, niente soldi per gli stipendi. Depurazione a rischio stop
I conti del consorzio sono pignorati, il 18 ricorso in tribunale. Pierangeli: ''Se la situazione non si sblocca impossibile a fine mese pagare gli operai''
08/07/2019 - 06:42

di Simone Lupino

BOLSENA - Al Cobalb non ci sono più soldi per pagare gli operai. Da mesi ormai i conti del consorzio sono pignorati a seguito di una vecchia vicenda giudiziaria, e, salvo miracoli, a fine mese gli stipendi non arriveranno. Una situazione che in queste ore sta causando molta preoccupazione, anche perché riguarda il proseguimento del servizio di depurazione per i comuni del lago di Bolsena, per di più nel mezzo della stagione turistica. Il Cobalb - seppure in liquidazione - continua tutt'oggi a svolgere il suo lavoro.  Ma a questo punto, se gli stipendi non verranno pagati, chi si occuperà degli impianti? Se ne saprà qualcosa di più nei prossimi giorni: il 18 luglio in tribunale è fissato il ricorso presentato dai legali del consorzio, secondo i quali quelle bloccate sarebbero in realtà somme impignorabili, in quanto vincolate allo svolgimento di un servizio pubblico.

La vicenda è emersa giovedì, durante l’incontro in Prefettura con i 27 sindaci neo eletti della Tuscia. ''Risulta che da questo mese gli operai del Cobalb potrebbero non ricevere più lo stipendio'', aveva spiegato in quella occasione Massimo Bambini, sindaco di San Lorenzo Nuovo, piuttosto allarmato.

''E’ tutto vero'', conferma Massimo Pierangeli. Da poco in pensione, l'ex direttore del Cobalb continua momentaneamente a fornire un contributo nella gestione di alcune pratiche, su richiesta del liquidatore Fabio D'Ascenzi. ''Da questo mese sono terminate le risorse economiche - continua Piernageli -. Nei giorni scorsi si è riusciti a pagare solo una prima tranche degli stipendi di giugno, mentre questa settimana verrà versata la parte restante. Invece, se non succede qualcosa, non ci saranno soldi per pagare il mese di luglio. Gli operai sono stati già avvisati''. Si tratta in tutto di 3 persone. ''Tre persone – ricorda sempre Pierangeli - che però svolgono un lavoro fondamentale: da soli infatti tengono sotto controllo ogni giorno 50 chilometri di condotte''. 

Cobalb si ritrova i conti bloccati dal mese di settembre per gli effetti di una causa relativa a un incidente avvenuto 20 anni fa. Per quei fatti il consorzio è stato condannato in Cassazione a versare un risarcimento danni di circa 500mila euro. Al di là dell’esito della lunga vicenda giudiziari, in cui il Cobalb in primo grado era uscito anche assolto e nella quale il personale attuale non è coinvolto, sul pignoramento dei conti Pierangeli non ha mai avuto dubbi. Come già spiegato in una nota inviata alla stampa nei mesi scorsi, si tratta secondo lui ''di somme impignorabili: essendo canoni della tariffa idrica relativa alla depurazione di cui all’art.153 del dl 152/2006, vincolate ope legis a servizio pubblico prioritario (art. 830 c.c.)''.

“Resta il fatto – conclude - che se da settembre alcuni soci e la Talete (per cui Coblab fornisce i servizi di depurazione nei comuni di Bolsena, Marta e Montefiasce) avessero continuato a versare quanto dovuto, oggi non saremmo in questa situazione. Solo a carico della Talete si parla di 120mila euro di arretrati più Iva, a fronte di uscite che per il Cobalb si aggirano intorno a 20mila euro al mese, tra stipendi e spese ordinarie”. Insomma, secondo questa versione, altri 5 o 6 mesi di potevano essere garantiti.




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