ANNO 14 n° 88
Cinquanta Spy Pen
per la questura
Anche gli uffici di piazzale Romiti dotati delle penne fono-video registranti
29/10/2014 - 13:48

VITERBO – Anche per i reparti mobili della Questura di Viterbo arriva la Spy Pen. Sono in dotazione 50 penne fono-video registranti che hanno l'obiettivo di filmare e registrare qualsiasi movimento degli agenti. L'operazione fa parte del progetto ''Verità e Giustizia'' lanciato dal Sap (sindacato autonomo di Polizia) e che è stato presentato nella Questura di Viterbo questa mattina dal segretario generale dell'organizzazione Gianni Tonelli. Le prime 160 Spy Pen sono state recapitate (40 per parte) alle Questure di Napoli, Roma, Milano e Torino e vengono utilizzate dai reparti mobili. Ma la richiesta del Sap va oltre e fa riferimento alle volanti.

L'obiettivo del Sap è una gigante operazione trasparenza sugli atteggiamenti degli agenti che nasce da una consapevolezza del sindacato: ''L'adozione della penna nasce da una presa di coscienza che il Sap ha da decenni. Noi lanciano lo slogan: chi difende i difensori. Il sistema che noi difendiamo non solo non ci sostiene ma ci avversa, ci è nemico – ha spiegato Gianni Tonelli in un affollata sala conferenze in via Romiti -. Non abbiamo paura a metterci sotto i raggi x per motivi di difesa. E' un operazione di giustizia e verità: la giustizia passa dalla verità: vogliamo stimolare in questo modo l'amministrazione e vogliamo che gli operatori abbiano questa telecamere che certifichi ogni respiro: nessuno si può opporre a questa nostra richiesta è una necessità di tutela''.

Tonelli spiega i motivi di disagio da parte della categoria: ''E' il disprezzo che il mondo istituzionale ha nei confronti - afferma -. Spesso ci sentiamo abbandonati, il nostro è un paese strano e la stranezza sta proprio nel fatto che i poliziotti chiedono di essere fono-video registrati, di essere messi ai raggi x''.

Il senso delle parole di Tonelli sta nella tutela: ''Noi siamo i primi ad ammetter i nostri errori – dice il segretario generale del Sap – anzi dobbiamo essere i primi a mostrare severità verso noi stessi. Ma non vogliamo che vengano affermate falsità sul nostro conto. Siamo i primi a rispettare le regole ma allo steso modo non possiamo assumerci responsabilità di altri''.

Tuttavia arrivano dubbi sulla legittimità dell'uso della Spy Pen da parte di un altro sindacato di Polizia, il Siulp e parla per bocca del segretario nazionale Felice Romano: ''Da mesi assistiamo ad una campagna di informazione con la quale un'organizzazione sta distribuendo un'apparecchiatura per la video registrazione di immagini e suoni a tutti i poliziotti senza specificare se la stessa è stata autorizzata dal dipartimento della Polizia, se verrà utilizzata nel rispetto delle norme che tutelano la privacy, sia dei cittadini che degli stessi poliziotti, e chi è il responsabile di questa operazione e che fine faranno i dati acquisiti. Ad oggi, il dipartimento della Polizia ha sostenuto che non ha dato nessuna autorizzazione in merito''. Romano conclude dicendo che ''se non verrà immediatamente chiarita la legittimità dell'utilizzo della Spy Pen distribuita da questa organizzazione, Romano spiega che si vedrà costretto a formalizzare una denuncia all'Authority della privacy per comprendere se tale strumento può essere legittimamente utilizzato dai singoli poliziotti senza alcune preventiva autorizzazione e senza indicare la finalità e le modalità di conservazione dei dati acquisiti''.






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