ANNO 14 n° 88
Cinesi denunciati,
Benedetti (Ascom):
''Le indagini chiariranno
tanti aspetti oscuri''
22/01/2015 - 01:45

TARQUINIA – ''Un’operazione di polizia davvero brillante che non può non meritare il plauso e il compiacimento di tutta la categoria dei commercianti''. Così Enrico Benedetti, rappresentante dell’Ascom di Tarquinia, commenta la denuncia di quattro cittadini cinesi che nascondevano nel cofano dell’auto una valigetta con 198mila euro in contanti e che non hanno saputo giustificare il possesso di tanto denaro. I carabinieri di Tarquinia, tra l’altro, hanno anche trovato un paio di banconote da venti euro false, da qui la denuncia per concorso in riciclaggio e detenzione di banconote false.

''E’ facile prevedere – continua Benedetti - che il prosieguo delle indagini sulla provenienza di una somma così consistente, nonostante il silenzio tombale mantenuto dagli indagati, porterà alla scoperta di parecchi altarini sui movimenti di denaro ad opera della comunità cinese presente in Italia, in difformità alle norme restrittive vigenti in tema di pagamenti. Chi ignora, infatti, il ridicolo limite di mille euro in contanti previsto per acquisti e prestazioni, e chi non sa che qualche bella mente governativa, avrebbe addirittura voluto ridurre il limite a 300 euro?''

E c’è un altro discorso da tenere a mente per il presidente Ascom, quello del numero sempre più crescente di attività commerciali. ''A proposito di cinesi – continua Benedetti - sembra s’ignori, a tutti i livelli decisionali, l’inarrestabile proliferazione di esercizi commerciali condotti da orientali. Non è un problema di razzismo, ma è noto che mentre negozi anche storici chiudono a raffica, altri, a conduzione cinese, aprono o subentrano. L’Amministrazione comunale, mi chiedo, è al corrente che sono presenti sulla piazza cinque complessi di operatori cinesi per lo più di medio grande distribuzione? E se sì, come intende allora tutelare l’economia cittadina ormai boccheggiante?''.





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