ANNO 14 n° 111
''Ci hanno legato mani e piedi, ma non volevano farci del male’’
Rapine in banca parlano i testimoni
10/05/2017 - 02:01

VITERBO – ''Sono entrati in banca, ci hanno legato mani e piedi e ci hanno detto di non chiamare aiuto, ma era chiaro che non volessero farci del male. Nonostante la situazione così straordinaria, avevano un sorriso rassicurante’’. Raccontano di rapinatori gentiluomini, i testimoni oculari dei due colpi messi a segno nelle banche di Faleria e Oriolo Romano il 19 ottobre del 2015 e il 19 novembre dello stesso anno. Gli stessi rapinatori, che, dopo aver messo al sicuro il bottino da oltre 15 mila euro, avrebbero infilato nelle tasche dei malcapitati presenti 50 euro a testa, in segno di risarcimento morale.

''Stavo alla cassa a cambiare un assegno e all’improvviso mi sono sentito dare dei colpetti alla spalla – ha raccontato un 86enne presente quel giorno alla filiale della banca Unicredit di Faleria – quando mi sono girato, ho visto i ladri, mi hanno fatto sedere e mi hanno legato i polsi con delle fascette di plastica. Ma non mi hanno né strattonato né fatto del male. Dopo quasi un’ora, sono stato liberato dal direttore.’’.

E ancora. ''Stavo con mia sorella nella stanza del direttore, i rapinatori sono entrati uno per volta: avevano gran parte del volto coperto. Parrucche, cappelli e occhiali che lasciavano intravedere solo la bocca e il mento’’. E proprio da questi dettagli del viso, che la donna, chiamata a testimoniare in aula davanti al collegio di giudice viterbese, ha riconosciuto due dei tre imputati alla sbarra, che oggi devono rispondere di rapina.

Armati di taglierino e con i volti coperti, avrebbero messo a segno tre rapine nel giro di pochissimi mesi, l’ultima delle quali, a Paliano in provincia di Frosinone, li avrebbe incastrati. I carabinieri di Anagni e quelli di Viterbo, infatti, sovrapponendo le immagini registrate dalle telecamere e il modus operandi dei ladri sarebbero riusciti a risalire ai tre italiani, ora alla sbarra e ad arrestarli.

''Mio consuocero è un maresciallo dei carabinieri – ha concluso la donna – appena i rapinatori se ne sono andati, l’ho chiamato per chiedere aiuto. È arrivato immediatamente.’’.

Si tornerà in aula il prossimo 11 luglio.






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