ANNO 14 n° 88
''Ci gridavano: Viterbo č nera, Viterbo
č fascista, Viterbo č nazista''
Gli Inna Cantina Sound raccontano la brutale aggressione subita a Bagnaia. Intanto i carabinieri identificano i quattro aggressori
21/01/2019 - 06:45

VITERBO - Sarebbero quattro ragazzi, tutti maggiorenni, uno dei quali appartenente ad ambienti di estrema destra, gli aggressori della band romana Inna Cantina Sound. A loro i carabinieri sarebbero risaliti grazie anche alle testimonianze dei presenti. Al momento però non c'è ancora denuncia. 

Intanto gli Inna Cantina Sound parlano a Viterbonews24 dei terribili momenti vissuti la notte tra mercoledì e giovedì scorso a Bagnaia dopo il loro concerto per i festeggiamenti del Sacro Fuoco

''Ci gridavano in faccia: Viterbo è nera, Viterbo è fascista, Viterbo è nazista''. I membri della band reggae romana stavano sistemando gli strumenti in auto, in una traversa poco prima di piazza XX settembre, quando sono stati accerchiati, insultati e aggrediti da un branco di giovani. Un componente del gruppo è finito al pronto soccorso dell'ospedale Belcolle con i lividi al volto. La feroce violenza sarebbe stata la 'risposta' a una loro canzone, Finta Democrazia, suonata poche ore prima sul palco. Uno dei versi recita: Rosso è lu foco pe' brucià camicia nera.

''Sono arrivati questi otto ragazzi e hanno cominciato a fare il verso alla canzone – raccontano –, non abbiamo risposto e siamo rimasti in silenzio anche perché eravamo preoccupati per gli strumenti che erano lì per terra, cose preziose per noi. Loro a quel punto sono partiti e hanno colpito un nostro musicista con un pugno in faccia. A un altro ragazzo con i dread gli hanno gridato 'Zecca di merda' e gli hanno tirato uno schiaffo. Siamo saliti tutti in auto e hanno continuato a dare i calci alla macchina mentre ci allontanavamo''. L'incubo è finito quando alcuni passanti hanno chiamato i carabinieri che sono intervenuti sul posto insieme alla guardia di finanza e agli organizzatori dei festeggiamenti. I militari hanno fermato l'intero branco di balordi.

Per gli Inna Cantina Sound è evidente la matrice politica dell'aggressione: ''Abbiamo fatto un concerto figo, a loro avrà dato fastidio che c'erano così tante persone e che abbiamo fatto Finta Democrazia nel momento di maggiore potenza dell'esibizione'', spiegano i componenti della band che sottolineano: ''Sappiamo che è una canzone molto politicizzata e spesso in certi paesi non la facciamo per non rischiare. Mercoledì sera non era nemmeno in scaletta ma alcuni ragazzi che stavano sottopalco ce l'hanno richiesta: abbiamo così improvvisato una strofa e un ritornello sulla base dell'ultimo pezzo''. Quello che è successo non cancella il ricordo positivo che hanno della città: ''È stata un serata bellissima con un pubblico calorosissimo. Non sarà questo episodio a impedirci di venire a Viterbo per fare altre serate e divertirci. Se ci chiameranno torneremo volentieri'', promettono.






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