Riceviamo e pubblichiamo da Diego Gaglini, portavoce CasaPound Viterbo

VITERBO - Apprendiamo solo da ieri dai quotidiani locali che il tanto discusso centro d' accoglienza ''temporaneo'' sito sulla Cassia nord nell' ex fiera di Viterbo è stato attivato. Sedici immigrati, quasi tutti giovani uomini, sono arrivati in quella struttura al centro di numerose polemiche nei mesi passati, la quale può contenerne almeno 60, ed altri 14 sono imminenti. Una capannone dismesso inidoneo ed una serie di container imposti dalla prefettura agli ignari cittadini viterbesi che da subito ci hanno contattato per manifestare il loro dissenso. CasaPound non intende lasciare senza voce l' istanza dei viterbesi timorosi del fatto che le zone limitrofe a questo centro possano diventare aree soggette a degrado ed illegalità, come avvenuto in altre città dove il fenomeno è più datato e quindi più massiccio.

Una prassi che ormai conosciamo bene: allestire questi centri alla male in peggio per riempire le tasche di sedicenti associazioni umanitarie, cooperative o privati e poi lasciare che siano i cittadini a subire i danni collaterali di questo business inumano. Inoltre con la scusa dell'emergenza potremmo trovarci con centinaia di nuovi arrivi sul nostro territorio comunale e provinciale nelle prossime settimane con conseguenze incalcolabili per la città. Va considerato anche che chi tra i richiedenti asilo ottiene un diniego definitivo alla propria domanda , o fugge o viene cacciato dai centri, non viene effettivamente rimpatriato, ma si trasforma in un fantasma abbandonato a se stesso, come nel caso del somalo che ha pestato un controllore nei giorni passati al Riello, per poi essere ulteriormente rilasciato. Una vera e propria bomba ad orologeria! Il prefetto ordina, il sindaco ignora, i viterbesi s' incazzano. La città ha già risposto. Chiediamo la chiusura immediata del centro di accoglienza della ex fiera di Viterbo.