ANNO 14 n° 111
''Chiederò la diminuzione
del numero dei migranti
a via Emilio Bianchi''
Il sindaco risponde alle interrogazioni
13/10/2016 - 17:42

di Eleonora Celestini

VITERBO - Un minuto di silenzio per Dario Fo'. Lo chiede la consigliera Chiara Frontini in apertura di seduta del consiglio comunale per onorare la memoria dell'artista premio Nobel morto questa mattina. Tutti in piedi in silenzio per il giullare. 
Con un'ora di ritardo inizia la seduta. Si parte dalla stretta attualità, con le interrogazioni urgenti dei consiglieri Buzzi e Santucci sul tema dei migranti, specie a seguito del caso di meningite che ha colpito una bimba di due anni ospitata in un Cas viterbese. Il Cas di via Emilio Bianchi, come svelato dal sindaco Leonardo Michelini durante la discussione 
'Lei sindaco non ne sapeva nulla - interviene Buzzi - ma già i primi di settembre era chiaro che lì sarebbero arrivati gli immigrati. Un luogo poco adatto per la presenza delle scuole. E infatti sono sorte le prime risse tra migranti e i conseguenti disagi manifestati dei genitori dei bambini che vanno a scuola lì. Come mai lei non ne sapeva nulla? I privati investono sugli immigrati e lei non ne sa nulla. Come può accadere tutto questo sotto il suo naso? Oggi scopriamo di una bimba ricoverata per meningite. Gli screening sanitari come vengono fatti?'
Rincara la dose Santucci. 'L'atteggiamento del ministero e della prefettura è inaccettabile - accusa -. Chiamare di notte e la mattina piazzare 40 persone in un posto senza requisiti minimi di assistenza è inaccettabile. Apprezziamo i modelli di accoglienza dell'Arci, che offrono servizi in accoglienza diffusa. Questo metodo è di un'arretratezza culturale  inaccettabile, lo dico perchè l'ho subito da assessore provinciale. Questa segregazione è vergognosa, è un modo barbaro. Quale sistema di integrazione avete previsto? Ho dei dubbi sul fatto che in quel centro siano stati fatti gli screeening sanitari di primo e secondo livello'. 
'Per prima cosa faccio i miei auguri alla bambina colpita da meningite - risponde il primo cittadino -. Il bando per l'accoglienza lo fa la prefettura sulla scia dell'emergenza, è stato assegnato da poco e da poco sono state trovate le strutture tra cui quella di via Emilio Bianchi. Non entro nel merito di ciò che fa la prefettura. Non è quello il modello per integrare i migranti, lo sappiamo, il modello diffuso dell'Arci è migliore. Alla Fiera di Viterbo ne arriveranno una cinquantina. Non vado a vedere se mettono tende alle finestre, il sindaco ha altro da fare. Sui numeri, posso dire che. L'Arci gestisce 43 migranti in Sprar e una quarantina gestiti come Sprar in appartamento'. 
Il sindaco si occupa poi del caso della bimba ammalata. 'Ieri ci è arrivata la lettera della Asl, oggi è partito il comunicato dell'Azienda che rassicura anche chi frequenta la scuola lì vicino'. Tra le righe, di fatto, il sindaco svela che si tratta di una bambina ospitata nel Cas di via Emilio Bianchi, dove le polemiche per la vicinanza delle scuole sono montate da giorni. 'Mi attiverò con la prefettura per sapere quanti sono i migranti ospitati a via Emilio Bianchi - aggiunge Michelini -, ma lì ci sono scuole in cui l'integrazione proposta dall'Arci funziona. Queste persone non possono essere discriminate per un casso sanitario che rischia di minare i progetti di integrazione. Facciamo tutti il massimo per garantire alle città e agli studenti livello di massima sicurezza sanitaria. Sicurezza sanitaria e integrazione devono infatti procedere di pari passo: chiederò la riduzione del numero di persone ospitate a via Emilio Bianchi per garantire massima integrazione'.
'Se li ghettizzate alla fiera di Viterbo - replica Buzzi - l'integrazione con la città la vedo difficile. Mi auguro che chi gestisce il Cas di via Emilio Bianchi sia all'altezza della professionalità dell'Arci'. 'Lei sindaco è la prima autorità sanitaria cittadina - sbotta Santucci -, vada a vedere in che condizioni vivono queste persone, sono esseri umani e non hanno scelto di stare lì, ce li abbiamo mandati noi. E' una questione di civiltà. Metterli nei container alla fiera di Viterbo, abbandonata da anni, non mi pare un modello di accoglienza sostenibile'. 
Discussione sui migranti finita, si passa all'analisi del punto all'ordine del giorno sulle terme di Paliano. 

VITERBO - Un minuto di silenzio per Dario Fo'. Lo chiede la consigliera Chiara Frontini in apertura di seduta del consiglio comunale per onorare la memoria dell'artista premio Nobel morto a Milano. Tutti in piedi in silenzio per il giullare. 

Con un'ora di ritardo inizia la seduta. Si parte dalla stretta attualità, con le interrogazioni urgenti dei consiglieri Buzzi e Santucci sul tema dei migranti, specie a seguito del caso di meningite che ha colpito una bimba di due anni ospitata in un Cas viterbese. Il Cas di via Emilio Bianchi, come svelato dal sindaco Leonardo Michelini durante la discussione 
''Lei sindaco non ne sapeva nulla - interviene Buzzi - ma già i primi di settembre era chiaro che lì sarebbero arrivati gli immigrati. Un luogo poco adatto per la presenza delle scuole. E infatti sono sorte le prime risse tra migranti e i conseguenti disagi manifestati dei genitori dei bambini che vanno a scuola lì. Come mai lei non ne sapeva nulla? I privati investono sugli immigrati e lei non ne sa nulla. Come può accadere tutto questo sotto il suo naso? Oggi scopriamo di una bimba ricoverata per meningite. Gli screening sanitari come vengono fatti?''.

Rincara la dose Santucci. ''L'atteggiamento del ministero e della prefettura è inaccettabile - accusa -. Chiamare di notte e la mattina piazzare 40 persone in un posto senza requisiti minimi di assistenza è inaccettabile. Apprezziamo i modelli dell'Arci, che offrono servizi in accoglienza diffusa. Questo metodo è di un'arretratezza culturale inaccettabile, lo dico perché l'ho subito da assessore provinciale. Questa segregazione è vergognosa, è un modo barbaro. Quale sistema di integrazione avete previsto? Ho dei dubbi sul fatto che in quel centro siano stati fatti gli screeening sanitari di primo e secondo livello''. 

''Per prima cosa faccio i miei auguri alla bambina colpita da meningite - risponde il primo cittadino -. Il bando per l'accoglienza lo fa la prefettura sulla scia dell'emergenza, è stato assegnato da poco e da poco sono state trovate le strutture tra cui quella di via Emilio Bianchi. Non entro nel merito di ciò che fa la prefettura. Non è quello il modello per integrare i migranti, lo sappiamo: il modello diffuso dell'Arci è migliore. Alla Fiera di Viterbo ne arriveranno una cinquantina. Non vado a vedere se mettono tende alle finestre, il sindaco ha altro da fare. Sui numeri, posso dire che l'Arci gestisce 43 migranti in Sprar e una quarantina gestiti come Sprar in appartamento''. 

Il sindaco si occupa poi del caso della bimba malata. ''Ieri ci è arrivata la lettera della Asl, oggi è partito il comunicato dell'Azienda che rassicura anche chi frequenta la scuola lì vicino''. Tra le righe, di fatto, il sindaco svela che si tratta di una bambina ospitata nel Cas di via Emilio Bianchi, dove le polemiche per la vicinanza delle scuole sono montate da giorni. ''Mi attiverò con la prefettura per sapere quanti sono i migranti ospitati a via Emilio Bianchi - aggiunge Michelini -, ma lì ci sono scuole in cui l'integrazione proposta dall'Arci funziona. Queste persone non possono essere discriminate per un caso sanitario che rischia di minare i progetti di integrazione. Facciamo tutti il massimo per garantire alle città e agli studenti livello di massima sicurezza sanitaria. Sicurezza sanitaria e integrazione devono infatti procedere di pari passo: chiederò la riduzione del numero di persone ospitate a via Emilio Bianchi per garantire massima integrazione''.

''Se li ghettizzate alla fiera di Viterbo - replica Buzzi - l'integrazione con la città la vedo difficile. Mi auguro che chi gestisce il Cas di via Emilio Bianchi sia all'altezza della professionalità dell'Arci''. ''Lei sindaco è la prima autorità sanitaria cittadina - sbotta Santucci - e allora vada a vedere in che condizioni vivono queste persone, sono esseri umani e non hanno scelto di stare lì, ce li abbiamo mandati noi. E' una questione di civiltà. Metterli nei container alla fiera di Viterbo, abbandonata da anni, non mi pare un modello di accoglienza sostenibile''. 


Discussione sui migranti finita, si passa all'analisi del punto all'ordine del giorno sulle terme di Paliano. 






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