ANNO 14 n° 110
''Chi tradisce la famiglia è morto''
Il ruolo chiave di Trovato all’interno del clan e la completa dipendenza dei suoi sodali: ''A Zì, quello che dici tu per me è legge''
15/04/2019 - 06:47

VITERBO – (b.b.) Giuseppe Trovato a capo del clan smantellato il 25 gennaio scorso. Giuseppe Trovato boss indiscusso del sodalizio che la dda di Roma ha sradicato da Viterbo con l’arresto di tredici persone.

È quanto emerge dalle motivazioni depositate dal tribunale della libertà, che ha rigettato, in toto, le richieste di scarcerazione degli indagati. Il 43enne, originario di Lamezia Terme e residente da anni nella Tuscia, affiancato dall’albanese Ismail Rebeshi, avrebbe avuto un vero e proprio sodalizio ai suoi ordini. E vietato sbagliare o tirarsi indietro. ''Chi tradisce la famiglia è morto'' avrebbe detto durante una delle tante intercettazioni che ora, assieme agli altri dodici arrestati, lo inchiodano all’accusa di associazione mafiosa.

Una completa sudditanza dei suoi sodali, che nel corso degli anni , gli avrebbe permesso di agire su tutto il territorio in maniera indisturbata. Certo del la lealtà e dell’asservimento del gruppo, Trovato avrebbe organizzato e messo a segno numerosissimi atti intimidatori: incendi, aggressioni, minacce verbali e gesti eclatanti per raggiungere il controllo della provincia. Delle principali attività economiche e anche del mercato della droga.

E la conferma di quanto il suo ruolo ai vertici del clan fosse rispettato, arriva direttamente da alcune conversazioni intercettate dagli inquirenti: ''A Zì, quello che dici tu per me è legge'' avrebbe detto uno degli indagati Gabriele Laezza, parlando con Trovato. E ancora Spartak Patozi, conversando con il 43enne: ''Lo sai che quando chiami, per qualsiasi cosa, io corro..siamo tutti subito qui''.

''Tutti sono consapevoli di far parte di un’organizzazione in cui vi è una divisione di ruoli'' scrive il Riesame e ''tutti sono consapevoli del ruolo di capo di Giuseppe Trovato, per questo lo rispettano''. E pagano se commettono degli sgarbi nei suoi confronti. Come quando, stando alla ricostruzione degli inquirenti, uno dei sodali mancò al battesimo del figlio di uno della banda, ''commettendo un grave errore, trattandosi di una cosa di famiglia''.

''Dopo oggi con me ha chiuso – avrebbe commentato Trovato – è furbo e non ha le palle. Si è fottuto da solo''.





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