ANNO 14 n° 115
Cervo: ''Possiamo
cambiare la cittą''
Il drammaturgo invita
gli enti locali a collaborare
21/04/2015 - 00:01

VITERBO - Quasi due milioni di euro di finanziamento europeo, questa la cifra portata a casa dalla cooperativa Teatro Stabile delle Arti Medioevali che ogni anno organizza il festival di drammaturgia contemporanea Quartieri dell’Arte. Un risultato che accredita sempre meglio Qda come il festival più internazionale del Viterbese. Il tutto per un progetto che coinvolge importantissime realtà da Spagna, Norvegia, Montenegro, Belgio, Malta e molto altro. Il tutto sono il nome di ''Eu Collective Plays!''.

Abbiamo intervistato il drammaturgo Gian Maria Cervo, ideatore e direttore artistico insieme ad Alberto Bassetti del tutto.

Cosa significa questo risultato? Che prospettive apre?

''Per Quartieri dell’Arte stiamo parlando di un risultato importantissimo. Andremo a realizzare un progetto destinato ad avere un grosso impatto sul teatro europeo dei prossimi anni. Che prospettive andrà ad aprire per Viterbo lo scopriremo camminando. Abbiamo coinvolto tante realtà teatrali importanti d’Europa. I due milioni di euro sono un finanziamento che copre il 50% dell’iniziativa. Quanto di tutto riusciremo a portare nel Viterbese dipenderà dal grado di interazione e collaborazione che riusciremo a costruire con enti e istituzioni locali''.

Questo progetto andrà a interessare anche la candidatura di capitale italiana della cultura?

''Innanzitutto dobbiamo sperare nella vittoria di questo importante riconoscimento per la città, poi se ne può parlare. Anche qui dipenderà sempre dalle risorse e da quanto l’amministrazione comunale sarà disposta a rivedere l’allocazione delle risorse. Per farlo si renderebbe necessario spostare fondi su questo progetto, sottraendoli magari a iniziative dal carattere più effimero e che rischiano di portare poco o niente a Viterbo''.

Ma in cosa consiste questo progetto?

''Non posso ancora dire nulla, sarebbe uno sgarbo verso i nostri partner. Prima dobbiamo firmare il contratto con l’Unione Europea, poi ci incontreremo per definire il progetto nei dettagli. Solo a quel punto faremo una nuova conferenza stampa per raccontarlo''.

Voi sarete capofila, questo significa che la regia del tutto sarà a Viterbo?

''Cerchiamo di concretizzare questa prospettiva. Dipende sempre da quanto sostegno raccoglieremo sul territorio, altrimenti ci sono altre realtà importanti che non avranno difficoltà a trovare finanziamenti dalle loro parti. Questo sposterebbe un po’ dalla Tuscia l’asse dell’operazione. Confidiamo nella capacità di comprensione di chi amministra il nostro territorio, sperando di essere messi nella condizione di tenere qui il grosso del progetto''.

Qda può fare da traino alla cultura viterbese?

''Se gli enti e le istituzioni del territorio ci seguiranno saremo in grado di realizzare azioni eclatanti, in senso buono. Azioni capaci di cambiare l'aspetto di questa città. Per ottenere risultati bisogna seguire la strada dell'internazionalizzazione. Questo è il nostro pane quotidiano''.





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