ANNO 14 n° 115
Cerca di adescare 14enne, per il pm
va assolto, il giudice
lo condanna
06/04/2018 - 01:53

VITERBO – Tenta di adescare in pieno centro una 14enne, mentre, sola, sta passeggiando a piazza della Rocca. Ma per l’accusa non c’è reato.

''Non ci sono abbastanza elementi per procedere ad una condanna, per questo chiedo che venga assolto''. Le parole del pubblico ministero, a conclusione della sua arringa, lasciano l’intera aula basita e in silenzio. Tutto il pubblico a bocca aperta. Compresa la madre della giovane vittima, seduta in prima fila.

Quella giovane vittima che, a due anni di distanza, ieri mattina ha raccontato di fronte al giudice, di come, mentre tentava di raggiungere a piedi il quartiere Salamaro, un uomo sulla 40ina l’avrebbe adescata, proponendole di andare via con lui.

''Ci prendiamo un caffè? – avrebbe detto alla 14enne – anzi no, sei così piccola. Meglio che io ti compri un gelato. Mentre lo diceva, mi toccava i capelli. Quasi ad accarezzarmi''.

Paura, confusione. Queste le emozioni che nella giovane si sono succedute in quegli istanti. ‘’Ha fatto finta di essere un amico di mio padre, per tranquillizzarmi. Ma sapevo che non era così’’ sottolinea la ragazza, oggi 16enne. Ed è per questo che, dopo aver accettato il numero di cellulare dell’uomo, ha fatto di tutto per allontanarlo da sé.

''Volevo scoprire chi fosse, ecco perché ho segnato il suo telefono in rubrica. Appena tornata a casa ho raccontato tutto ai miei. Siamo andati in questura a sporgere denuncia''.

Una denuncia che arriva parallelamente ad una seconda segnalazione a carico dell’uomo. Come ha spiegato l’ispettore Roberto Fortunati: ''Mentre parlavamo con la famiglia, ci è arrivata la chiamata di una donna che sarebbe stata infastidita da un uomo nel parcheggio di un noto centro commerciale''.

A coincidere la descrizione fisica e il numero di cellulare, che M.R. avrebbe fornito anche alla seconda vittima.

Un adescatore seriale - anche di minorenni - che sarebbe rimasto impunito per volontà di accusa e difesa. Non di certo per il giudice Giacomo Autizi, che, dopo una camera di consiglio brevissima, ha pronunciato una sentenza di condanna. L’uomo dovrà scontare 8 mesi di carcere.






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