ANNO 14 n° 115
''Cassa Integrazione:
tra settembre
e ottobre pił 6,3%''
Lo rende noto Turchetti (Uil)
09/12/2015 - 17:23

VITERBO - ''Aumenta del 6,3% il ricorso alla cassa integrazione tra settembre e ottobre. Un aumento che indica come molte imprese siano ancora nel pieno di complicati e dolorosi processi di ristrutturazione''. A dichiararlo, in base all'ultimo rapporto sulla cassa integrazione (Cig) del Servizio Politiche del Lavoro e della Formazione della Unione Italiana del Lavoro, è il Segretario Generale della Uil Viterbo Giancarlo Turchetti.

''Il dato congiunturale – prosegue Turchetti – segnala anche un incremento della cassa integrazione in deroga (+3,5%), a fronte, viceversa, di una flessione della cassa integrazione ordinaria (-21,1%). Le richieste di cassa integrazione per il mese di ottobre segnalano quanto sia differente l'impatto della crisi sui diversi sistemi produttivi: cresce l'utilizzo della CIG nell'industria (+13,7%), nel commercio (+13%) e nell'artigianato (+8,5%), mentre scende nell'edilizia (-43,5%) dove il problema non è la crisi momentanea ma il crollo degli investimenti pubblici e privati. Calo generalizzato di richieste di cassa integrazione da parte delle aziende nei primi 10 mesi del 2015 (-33,7%) rispetto allo stesso periodo del 2014. Le ore complessivamente autorizzate – spiega Giancarlo Turchetti – sono state oltre 582 milioni, corrispondenti ad una stima, non indifferente, di 342 mila posti di lavoro mensilmente salvaguardati''.

''Preoccupa, in questo quadro di incertezza economica e sociale – sottolinea il Segretario Confederale UIL, Guglielmo Loy – il possibile impatto negativo delle nuove regole sugli ammortizzatori in costanza di rapporto di lavoro regolati dal Jobs Act e dal decreto legislativo da poco in vigore. La sostanziale diminuzione della durata (e la restrizione delle disponibilità delle ore da parte delle imprese) potrebbero infatti spingere verso la disoccupazione una parte dei lavoratori che operano in imprese in difficoltà. Il Governo, già con la prossima Legge di Stabilità dovrebbe operare con una maggiore flessibilità nell'attuare le nuove norme per evitare di allargare un disagio sociale che, stante il troppo timido segnale di ripresa, rischia – conclude Loy – di caratterizzare buona parte del nostro sistema produttivo''.







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