ANNO 14 n° 79
Caso di scabbia
in una scuola
È stato registrato all'Istituto Comprensivo ''XXV Aprile''
20/09/2018 - 02:31

di Antimo Verde

CIVITA CASTELLANA  - Un caso di scabbia in una scuola della Tuscia. L'infezione della pelle ha colpito all'Istituto Comprensivo ''XXV Aprile'' di Civita Castellana.

Lo comunica in una nota, indirizzata alle famiglie degli alunni e la personale della scuola, il dirigente scolastico Alfonso Francocci:

''Avendo ricevuto dalla Asl Vt5 segnalazione di un caso di scabbia in una delle classi del nostro istituto e dell’attivazione delle dovute procedure di sorveglianza sanitaria, riporto di seguito alcune informazioni, a beneficio delle famiglie e del personale della scuola, sulla scabbia e sugli accorgimenti da adottare. Chiedo la collaborazione del suddetto personale e delle famiglie affinché comunichino tempestivamente l’eventuale insorgenza di una sintomatologia riferibile al caso in oggetto''.

Non si conoscono le condizioni di salute del minore colpito dall'infezione.

La Scabbia è una malattia parassitaria della cute causata da un acaro. Inizia con una eruzione papulare (piccole macchie rosse) ed un intenso prurito, soprattutto notturno. L’acaro scava dei cunicoli nella cute e vi depone le uova dalle quali in 2-3 giorni originano le larve.

Nei bambini di meno di due anni, l’eruzione è spesso vescicolare con frequente localizzazione alla testa, collo, palmo delle mani e pianta dei piedi. Nei bambini più grandi e negli adulti vengono colpite in modo particolare le pieghe interdigitali (tra dito e dito), la zona dei polsi, i gomiti, le pieghe ascellari.

Trasmissione: per contatto diretto cute-cute; meno frequente è la trasmissione indiretta attraverso la biancheria e gli effetti personali, in particolare se sono stati contaminati da poco da una persona infettata. L’acaro, se non è a contatto con la cute, non vive più di 3-4 giorni.

Incubazione: nei soggetti senza una precedente esposizione è di solito 4-6 settimane; nei casi di pregresse esposizioni i sintomi insorgono 1-4 giorni dopo la riesposizione all’acaro.

Contagiosità: Il malato è contagioso fino alla distruzione degli acari e delle uova ottenuta con uno o due cicli di trattamento, distanziati di una settimana.

Rischio di diffusione nella scuola: molto basso.

Azioni preventive: educazione sanitaria sulle modalità di trasmissione e di disinfestazione di indumenti e altri oggetti per evitare l’infestazione.

Come interviene il personale sanitario - Provvedimenti nei confronti del malato: allontanamento dalla frequenza scolastica fino al giorno successivo a quello di inizio del trattamento specifico.

Provvedimenti nei confronti di conviventi e contatti: ricerca di altri casi di infestazione. Trattare a scopo preventivo i familiari e i contatti stretti, sintomatici e non. Lenzuola e vestiario vanno lavati a temperatura superiore a 60°C; i capi non lavabili a temperature elevate vanno tenuti da parte o chiusi in sacchetti di nylon almeno una settimana per evitare reinfestazioni.

Cosa devono fare i genitori: avvertire il Pediatra o il Medico curante. Fare attenzione al contatto con le lesioni o comunque con la cute. Iniziare il trattamento specifico e lavare accuratamente lenzuola e capi di abbigliamento. Trattamento preventivo di tutti i familiari.






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