VITERBO – “Sulla morte di Christian De Cupis, il 36enne arrestato il 9 novembre scorso alla stazione Termini e deceduto tre giorni dopo nel Reparto di medicina protetta dell’ospedale Belcolle, “è stato avviato un procedimento per omicidio”. A renderlo noto è stato, ieri mattina, il garante dei detenuti del Lazio, Angiolo Marroni, a margine della conferenza stampa convocata nella sala del consiglio del Municipio Roma XI, per presentare la nascita del “Comitato Verità e giustizia per Christian De Cupis”.
Per Marroni la vicenda presenta troppi “lati oscuri e ambigui” e, durante la circostanza prima citata, ha posto una serie di interrogativi, cui la magistratura dovrà far luce. “De Cupis – ha spiegato il garante - è stato fermato il 9 novembre alle 9 dalla polizia ferroviaria della stazione Termini di Roma, ed è stato trattenuto per 9 ore: perché? Che cosa è successo in quel lasso di tempo? E perché poi è stato condotto al pronto soccorso dell’ospedale Santo Spirito e non al più vicino San Giovanni? E da lì perché a Viterbo, nel reparto per carcerati, nonostante non fosse ancora detenuto”.
A conclusione del suo intervento, Marroni ha riferito di aver parlato con un medico all’indomani del decesso. “Il primario del Belcolle mi comunicò che De Cupis stava benissimo e che le analisi non mostravano alcuna patologia. Come può un ragazzo sano morire d’infarto? Noi vogliamo sapere cosa lo avrebbe provocato”. E la magistratura anche, visto che ha deciso di procedere per omicidio.
Sul registro degli indagati, comunque, non compare alcun nome (almeno per il momento). “Il fascicolo è contro ignoti”, ha confermato il garante Marroni raggiunto telefonicamente nella tarda serata di ieri.