ANNO 14 n° 89
Canone calmierato, fuori le carte
I cittadini sapranno presto a chi sono stati assegnati immobili a prezzi bassi
17/08/2016 - 02:02

VITERBO - Per addolcire le cose, per indorare la pillola, si usa sovente codesto termine: canone più che calmierato. Che sarebbe un po' come se chiamassero ''confettone scintillante'' una bomba atomica. In realtà dietro il ''canone più che calmierato'' risiede una prassi (tutta italiana, logico) che a breve potrebbe essere smascherata. Nella peggiore delle ioptesi, diciamo, resa pubblica. Quantomeno i contribuenti (e cioè i cittadini) d'ora in avanti sapranno. Saranno messi dinnanzi ad un'evidenza che chiamarla imbarazzante è poco. È limitativo.

Bene. ''Tutto on-line entro settembre - scrive il quotidiano Il Tempo -. Massima trasparenza, come indica anche l'articolo 1 del collegato alla legge di bilancio della Regione Lazio, approvato sabato 7 agosto alla Pisana''.

Traduzione: si spera che entro settembre (perché la burocrazia è quello che è, e se di mezzo ci stanno cose così normalmente si allunga pure) ''i cittadini e contribuenti regionali potranno sapere a quali associazioni, enti, sigle sindacali o partiti politici sono stati assegnati a canone più che calmierato gli immobili non residenziali parte dei complessi popolari presenti nel Lazio; allo stesso tempo, si potranno conoscere gli importi mensili, le morosità e lo stato del contratto di affitto'', come spiega sempre Il Tempo.

Una grande vittoria, in sostanza. Cavalcata fin dal principio dal consigliere regionale viterbese Daniele Sabatini, sponda CuorItaliani. Lo stesso, insieme ad altri, aveva richiesto con successo all'Ater ''l'accesso a quegli atti che hanno messo in luce la presenza di decine di locali assegnati ai partiti politici di tutti gli schieramenti, e poi ha presentato l'emendamento decisivo, ineludibile anche dalla maggioranza Dem alla Pisana''.

E proprio il Partito Democratico è il frangente che, almeno su Roma, ''godeva'' dei maggiori privilegi. In buona compagnia, sia chiaro. Assieme a Forza Italia, An, Partito socialista, il Repubblicano, CasaPound, e via discorrendo. Se non bastasse, beffa delle beffe, molti di loro oltre ad avere delle ''agevolazioni'', sarebbero anche parecchio indietro con le mensilità.

La patata è appena diventata bollente, per scendere sul ''locale'', e sarà interessante capire anche come proseguirà la battaglia nel Viterbese. Laddove le acque Ater non è che siano poi così calme.

''A Roma rappresenta uno scandalo da diversi milioni di euro e che la situazione aggiornata allo scorso anno vedeva il Pd principe dei partiti morosi con oltre 600mila euro di debito – chiude proprio Sabatini -. Sarebbe però banale e riduttivo limitare tutto al Pd. Tutto questo è inaccettabile sia perché la pubblica amministrazione non può drogare il mercato in questo modo, creando peraltro anche una concorrenza sleale; sia soprattutto perché ingenti risorse economiche vengono sottratte alle casse pubbliche. Ora, con questo emendamento del gruppo CuorItaliani abbiamo imposto finalmente trasparenza anche alle Ater del Lazio. Tutte, infatti, nel rispetto delle norme sulla privacy delle persone fisiche, dovranno pubblicare trimestralmente sul proprio sito l'elenco dei locali, evidenziando eventuali morosità o eventuali procedimenti giudiziari tesi al recupero delle somme o al rilascio degli immobili''.






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