ANNO 14 n° 88
Campo dell'Ellera, nuova querela
Non si ferma la protesta sul terreno che solleva polvere nonostante l'acqua
23/09/2017 - 07:40

VITERBO - L'impianto di irrigazione - che sarebbe costato diverse migliaia di euro - non è bastato ad abbassare la polvere e soprattutto il polverone delle polemiche sul campo da calcio del quartiere Ellera. Polemiche e proteste continuano infatti a ruotare proprio intorno alla polvere che si solleva dal campo in terra. 

Si tratta di un'annosa vicenda che vede come ''portavoce'' Bruno Barra, residente del quartiere che, dopo le denunce degli anni passati, proprio in questi giorni torna sul caso e presenta una denuncia-querela in Procura.

''Sono una ventina le famiglie che protestano per questa situazione - racconta Barra - in sostanza dal campo di calcio in terra solleva la polvere che viene respirata dai residenti della zona e ''aggredisce'' anche gli infissi delle abitazioni''.

''Dal 2003 combatto con i miei vicini per le nostre abitazioni oltre che per la salute - prosegue Barra - Mia figlia, con l'asma, si è trasferita a Roma pur di risolvere il suo problema. Adesso sono pronto ad agire per vie legali. Non solo problemi evidenti per la respirazione, ma tanti soldi spesi per rimettere a nuovo infissi e persiane danneggiati dall'accumulo di polvere proveniente dal campo, mi hanno portato a non abbandonare la causa''.

Le questioni sollevate sono molteplici: i fastidi alle persone, i danni alle cose, e la tipologia delle polveri. 

''Nel settembre 2011 - scrive Bruno Barra in una denuncia-querela presentata ieri in Procura, all'Asl, al Comune di Viterbo, all'Arpa e ai forestali - il comando stazione di Viterbo del Corpo Forestale dello Stato segnalava, con apposita relazione, quanto lamentato dai cittadini alle competenti autorità che apparentemente provvedevano a far installare dal concessionario appositi idranti intorno al campo onde attenutare il grave stato di molestia''.

Barra torna alla vicenda perché, proprio in questi giorni è rientrato a Viterbo e a constatato che nulla è cambiato nonostante l'installazione di quell'impianto.

Bruno Barra, in particolare, solleva una serie di preoccupazioni sul tipo di inquinanti presenti in quelle polveri. 

'Ricordo ancora alle autorità preposte - si legge ancora nella denuncia-querela - tra gli inquinanti di tipo fisico, particolare rilevanza assume l’inquinamento da radon (cancerogeno), gas incolore e inodore, radioattivo, prodotto dal decadimento del radio, emanato da materiali della crosta terrestre. Le principali sorgenti sono rappresentate da terre e rocce usate come materiali edilizi (tra cui tufi, laterizi e pozzolana)''.

''Basterebbe cambiare il terreno con un manto erboso'' è l'appello conclusivo di Bruno Barra.





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