ANNO 14 n° 116
''Caffeina non ha pagato gli stipendi e il Comune le ha dato comunque 50mila euro''
Ex dipendente scrive al sindaco: ''Sulla base di quali criteri e presupposti č stato concesso il contributo?''
25/02/2020 - 06:48

VITERBO – Perché il Comune di Viterbo ha riconosciuto un contributo di 50mila euro alla Fondazione Caffeina nonostante questa non fosse in regola con il pagamento degli stipendi dei dipendenti?

E’ quanto vuole sapere proprio una ex dipendente che ha scritto al sindaco Arena per avere delucidazioni in merito. La donna, senza stipendio da aprile del 2019, a settembre scorso si è dimessa per giusta causa e ha chiesto, prima per le vie brevi e poi con decreto ingiuntivo datato 14 ottobre 2019, il pagamento delle proprie spettanze.

I primi di novembre il Comune di Viterbo ha deciso di erogare un contributo alla Fondazione Caffeina di 50mila euro specificando, quali requisiti necessari, oltre alla regolarità del Durc, il regolare pagamento delle retribuzioni dei dipendenti.

La dipendente quindi ha provveduto sin dal giorno successivo a contattare il dirigente del settore per informarlo del suo credito da lavoro dipendente vantato nei confronti di Caffeina. Nel frattempo ha inviato un’ulteriore richiesta a Fondazione Caffeina di fornire le buste paga mancanti e il pagamento delle spettanze ribadendo di avanzare ulteriori crediti oltre quelli oggetto del decreto. Richiesta che è stata inviata e protocollata in Comune e all’ispettorato del lavoro.

A fine novembre Fondazione Caffeina ha provveduto a saldare le somme dovute in base al decreto ingiuntivo, ossia gli stipendi sino al 2019, mentre a copertura del spettanze restanti (stipendi di agosto e settembre e tfr), stando a quanto denuncia la donna, avrebbe effettuato un bonifico di poco più di 200 euro.

A metà dicembre il Comune eroga comunque il finanziamento mentre il 7 gennaio scatta la denuncia all’ispettorato del lavoro per l’inadempienza. Denuncia anche questa protocollata in Comune.

A questo punto la donna vuole sapere le ragioni e i presupposti che hanno spinto l’amministrazione a riconoscere il contributo di 50mila euro alla Fondazione privando i creditori della possibilità di avere delle somme a disposizione sulle quali rivalersi, per crediti da lavoro dipendente.






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